Le associazioni pacifiste rilanciano una “mobilitazione collettiva forte contro le spese militari, con nuovi strumenti e nuova capacità di attivazione”. Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Rete italiana pace e disarmo, Greenpeace Italia e Sbilanciamoci! hanno presentato la campagna “Ferma il riarmo”, una mobilitazione contro le spese militari e per lo spostamento di risorse a favore di salute, istruzione, ambiente, solidarietà e pace

Lo scopo delle associazioni è rimettere al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica italiana le spropositate spese per strutture militari e armamenti nel nostro Paese, a fronte della politica dei tagli ai servizi essenziali per i cittadini perseguita dal governo. “Ben quattro milioni di italiani non si curano più per mancanza di soldi, circa 9 mila scuole sono a rischio crolli, l'Emilia Romagna è sotto l'acqua dopo l'ennesima alluvione: queste sono le priorità dove mettere le risorse, non le armi da guerra”, ha dichiarato Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!, che ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione. 

L'opposizione alle spese militari, spiegano le associazioni, rimane “uno dei punti qualificanti dell'azione del variegato movimento pacifista, nonviolento e per la giustizia sociale, trovando sempre un buon riscontro nell'opinione pubblica in generale, come dimostrano anche diversi sondaggi d'opinione".

Nel podcast Sofia Basso, attivista di Greenpeace Italia, illustra gli obiettivi della campagna.