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Le priorità industriali e sociali che caratterizzeranno i processi di trasformazione del settore energetico sono state al centro del tavolo strategico congiunto sull'energia, che ha visto la partecipazione del presidente di Confindustria energia Giuseppe Ricci, insieme ai due vicepresidenti Roberto Potì e Claudio Spinaci e del direttore generale Domenico Noviello, e di Marco Falcinelli segretario generale Filctem Cgil, Nora Garofalo segretaria generale Femca Cisl e di Paolo Pirani segretario generale Uiltec Uil.
"La complessità del processo di transizione energetica richiede anche alle relazioni industriali di contribuire in maniera anticipativa e partecipativa, a determinare e ad agevolare tale percorso, atto a prevenire le esternalità negative e cogliere le opportunità dei processi di cambiamento. Le semplificazioni autorizzative e la riconversione industriale, in questo quadro, sono temi che devono trovare posto al centro dell’agenda politica, al fine di assicurare un processo di transizione che risponda alle esigenze di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le semplificazioni autorizzative potranno abilitare gli investimenti per la transizione che non potrà mai realizzarsi senza la certezza dei tempi e l’efficienza delle procedure", affermano in una nota congiunta Confindustria energia, Filctem, Femca e Uiltec nazionali.
"In uno scenario di forti trasformazioni del settore energetico necessarie al raggiungimento degli obiettivi ambientali nella fase di transizione, la riconversione industriale assume carattere strategico nella valorizzazione degli asset e delle infrastrutture esistenti, delle competenze e del know-how ed orientata a sviluppare nuovi processi e prodotti in linea con i principi della sostenibilità integrata e dell’economia circolare, abilitando lo sviluppo di nuove filiere nazionali per ridurre significativamente la dipendenza energetica dall’estero finalizzata a rendere sempre più competitivo il nostro sistema industriale e per continuare ad assicurare al Paese il primato della seconda manifattura europea"., proseguono imprese e sindacati.
Le parti convengono che "questi interventi potranno contribuire alla ripresa economica del nostro Paese puntando ad un modello di sviluppo sostenibile, guardando contemporaneamente alla salvaguardia dell’occupazione, del know-how e delle competenze della filiera energetica nazionale che anche durante tutto il periodo emergenziale ha assicurato ininterrottamente la fornitura di prodotti e servizi, garantendo supporto a tutto il Paese. Temi che saranno oggetto di un incontro richiesto ai ministeri dello Sviluppo economico, della Transizione ecologica e del lavoro al fine di verificare le leve di cambiamento sulle quali sarà necessario concentrare specifica attenzione e risorse per assicurare il processo di transizione energetica".