Sabato a Torino e nelle altre province piemontesi, le donne scendono in piazza per protestare contro il governo regionale a guida Lega, che sta aprendo le porte di consultori e ospedali alle associazioni antiabortiste. Una decisione gravissima, che si inserisce nella scia di iniziative analoghe varate nelle regioni guidate da coalizioni di destra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) queste hanno la stessa matrice politico-culturale neo patriarcale che punta a minare le libertà e l’autodeterminazione delle donne, anche con provvedimenti legislativi nazionali come il dl Pillon.

Provvedimenti e iniziative che non sono un caso italiano, ma fanno parte di una strategia promossa e sostenuta da grandi forze globali che si sta diffondendo nel mondo attraverso formazioni politiche e governi d’ispirazione ultraconservatrice, ultracattolica e sovranista. Governi che alimentano sentimenti xenofobi e intolleranti, difendono la famiglia tradizionale a ogni costo, anche in presenza di violenze domestiche, e combattono le libertà civili, come dimostrano le vicende della Polonia, dell’Ungheria e più recentemente della Turchia. Non è un caso che Matteo Salvini, Victor Orbn e Mateusz Morawiecki si siano incontrati dieci giorni fa a Budapest con l’obiettivo di dare vita a un "Nuovo Rinascimento" europeo che, in contrapposizione ai valori oggi maggioritari nell’Unione, promuova un’Europa fondata sulla famiglia tradizionale, sul patriarcato, sul contrasto ai migranti e agli omosessuali.


La manifestazione di Torino lanciata dalla Rete +di194Voci e da NudM alla quale hanno aderito anche associazioni di donne dell’Umbria, delle Marche, dell’Abruzzo, del Veneto, dove i governi regionali hanno già varato o presentato provvedimenti che svuotano la Legge 194 nei passaggi che difendono l’autodeterminazione delle donne, si presenta quindi non solo come una mobilitazione regionale, ma come un'iniziativa di sensibilizzazione più generale in difesa della libertà delle donne.

Anche le donne della Cgil, che in Piemonte e a Torino è tra le prime promotrici della mobilitazione, sostengono e rilanciano la mobilitazione di sabato sotto gli slogan “Tuteliamo l'aborto libero, sicuro, accessibile” e “Fuori gli antiabortisti dai consultori” e, via social, con gli hashtag #17aprile #difendiamola194 #17aprileTorino, invitando tutti a partecipare perché "la liberta delle donne è metro della democrazia di un Paese".