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L'attività sindacale di Nidil-Cgil Palermo a supporto dei rider è stata basata sul modello di "Sindacato di strada". Era l'unica metodologia possibile per dei lavoratori che non hanno un luogo di lavoro fisico. Li abbiamo raggiunti e incontrati nei loro posti di ritrovo, soprattutto nelle serate passate in attesa degli ordini davanti ai ristoranti principali. Questa intensa attività, fatta di tantissimi volantinaggi ma anche di continue discussioni nelle chat WhatsApp, l'abbiamo intrapresa a partire dal 2019 e tutta la prima fase è servita a capire come funzionavano i meccanismi di lavoro, la prenotazione delle ore, i sistemi di pagamento, gli ingranaggi dell'algoritmo e del raking.
Questo ci ha permesso di comprendere meglio quali fossero le loro esigenze e che tipo di risposte potesse dare la nostra organizzazione sindacale a dei lavoratori inquadrati come autonomi. Una prima risposta è stata il servizio offerto dal nostro Caf per la gestione contabile delle partite Iva e uno sportello per raccogliere le segnalazioni dei rider, soprattutto per correggere errori delle piattaforme sui pagamenti, sul blocco degli account...etc. In particolare, rispetto a Social Food, piattaforma palermitana che esprime la vice presidenza di Assodelivery e applica contratti co.co.co, abbiamo posto una richiesta molto semplice: l'erogazione delle buste paga, che l'azienda non aveva mai corrisposto ai lavoratori.
Dal momento in cui è scoppiata la pandemia, la necessità da parte dei lavoratori di un punto di riferimento sindacale è stata sempre più forte. A partire da marzo 2020 il numero dei rider che giornalmente va per strada a Palermo è aumentato sensibilmente, in media almeno 500 lavoratori, ma in totale gli "account" attivi sono molti di più. Difficile tracciare l'identikit del rider "tipo" ma sicuramente, rispetto ad altre latitudini, a Palermo questo lavoro è per la maggior parte dei casi il lavoro principale, quello con cui si vive.
Durante tutta la nostra attività sono emersi alcuni leader naturali, tra cui Marco Tuttolomondo, 49 anni, rider di Glovo, che tra primi si è avvicinato al sindacato. E quando il suo account è stato ingiustamente bloccato dalla piattaforma, si è rivolto all'ufficio legale di Nidil Cgil Palermo. E' stata l'occasione per portare davanti a un giudice un caso emblematico di ciò che abbiamo sempre pensato ovvero che il lavoro dei rider non è assolutamente un lavoro autonomo bensì ha tutte le caratteristiche del lavoro subordinato. Come poi il giudice di Palermo, con la sentenza di novembre 2020, ha riconosciuto per la prima volta in Italia.
Tra i più attivi, anche Fabio Pace, rider trentenne di Social Food, che ad aprile scorso, durante il primo lockdown, ha guidato uno sciopero rivendicando la possibilità di effettuare le consegne in piena sicurezza. Cosa che gli è costata la sospensione dei turni da parte dell'azienda. Ma allo stesso tempo, ha portato al riconoscimento, sempre per la prima volta in Italia, dell'iscrizione, con delega, dei lavoratori al sindacato. Sul caso di Fabio abbiamo avviato una vertenza legale per discriminazione che è attualmente in corso.
Sono tanti i casi risolti di account bloccati che siamo riusciti a sbloccare, questioni di contabilità che siamo riusciti ad appianare, richieste di bonus pioggia e lavoro quotidiano sindacale svolto, oltre all'assistenza fiscale e per le pratiche di patronato.
I rider sono diventati abituali frequentatori della Camera del Lavoro, per tutto quello che la Cgil può offrire. All'ultimo sciopero del 26 marzo, per la seconda volta dopo lo sciopero del 30 ottobre 2020, l'adesione dei rider di Glovo è stata del cento per cento e ha comportato per 24 ore il blocco del servizio nella città di Palermo. Adesione molto alta anche da parte delle altre piattaforme. La campagna di sensibilizzazione #IoNonOrdino è stata recepita anche dalla cittadinanza, quindi dai clienti, in tanti si sono astenuti per quel giorno dall'ordinare tramite le piattaforme.
Il risultato è che oggi Palermo conta un numero alto di adesioni al sindacato in tutte le maggiori piattaforme presenti in città, che sono Glovo, Deliveroo, Social Food e Uber Eat. Si è creato un movimento numeroso e compatto di lavoratori, che riconoscono nel sindacato un punto di riferimento fondamentale.
Obiettivi per il futuro: l'organizzazione di elezioni per eleggere le Rsa per ogni piattaforma, per rendere ancora più ampia e democratica la partecipazione dei lavoratori al sindacato. La creazione, seguendo l'esempio dei compagni di Napoli, di una casa dei Rider. E, a livello nazionale, continuare a lottare fino a quando non ci sarà il riconoscimento pieno dei diritti e delle tutele di questi lavoratori. Un'organizzazione come la Cgil, che rappresenta tradizionalmente il lavoro subordinato, se si apre alle nuove figure del mercato del lavoro inserite in contesti di nuovi modelli di organizzazione aziendale e lo fa coniugando metodi nuovi e strumenti tradizionali del sindacato, con una presenza costante al fianco dei lavoratori, può riuscire a essere efficace e a migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Il caso dei Rider, anche dopo la firma dell'accordo con Just Eat, frutto di un incredibile lavoro sui territori e a tutti i livelli, ne è la prova.
Andrea Gattuso, segretario generale Nidil Cgil Palermo