“Sul click day c'è l’idea di un superamento, ma che potrà essere fatto con una temporalità più lunga”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, al termine dell’incontro tra governo e sindacati a Palazzo Chigi sulle nuove norme in materia di immigrazione.
“Noi – spiega – riteniamo che per garantire la condizione dei lavoratori e i fabbisogni occorre superare il click day e avere un sistema di scorrimento annuale, con cui le persone possano entrare senza necessariamente vincolate a una particolare data, senza una sorta di lotteria”.
La segretaria quindi aggiunge: “Se c’è fabbisogno di persone, come c'è, e se vogliamo arrivare a una condizione di regolarità le persone che vogliono entrare nel nostro Paese alla ricerca di occupazione il meccanismo di ingresso deve essere su base annuale. A nostro avviso anche il meccanismo delle quote va superato”.
Proprio oggi, nel corso della riunione, “abbiamo compreso che c'è un'intenzione di aumento delle quote ma è un segnale. Il perimetro è fabbisogno: deve essere quello il parametro con cui le persone devono entrare nel Paese soprattutto avere un contratto regolare”.
L’altro grande tema che è stato evidenziato, infatti, “è la discrasia esistente tra nulla osta nella richiesta e contratti regolarmente stipulati, tra visti e contratti e stipulati. La serietà nella stipula dei contratti è fondamentale”.
In generale, ha detto Gabrielli, sugli altri nodi che toccano le politiche migratorie non ci sono risposte del governo: “Su regolarizzazione, accesso al decreto flussi da parte dello stesso lavoratore, sul cambiamento della Bossi-Fini, non abbiamo avuto risposte, da parte dell’esecutivo non c’è interesse a intervenire”.
Tra le proposte avanzate dalla Cgil, Gabrielli sottolinea “la necessità di un sistema sanzionatorio per le aziende che fanno richiesta di nulla osta e che poi a fronte dell’ingresso del lavoratore si rendono indisponibili all'attivazione del rapporto di lavoro. C’è bisogno certamente di responsabilizzare le imprese come di contrastare truffe e spazi della criminalità organizzata”. Inoltre, aggiunge “abbiamo proposto di introdurre un permesso di soggiorno per ricerca di occupazione e la figura dello sponsor, ossia un soggetto individuale o collettivo che si fa garante della persona che entra nel Paese per cercare un’occupazione”.
“È fondamentale – conclude la segretaria confederale – il potenziamento degli organici anche per la maggiore efficienza delle procedure e la riduzione dei tempi delle procedure stesse, un tema centrale nel ripensare il ruolo attribuito alle Prefetture, alle Commissioni territoriali, ai Consolati e alle Ambasciate, relativamente al sistema flussi e più in generale per tutte le politiche migratorie”.