Il via libera della Corte di cassazione al quesito totalmente abrogativo della legge Calderoli è positivo innanzitutto per le cittadine e i cittadini italiani. Su un disegno di questa portata la via maestra è un referendum che consenta al corpo elettorale di esprimere la sua opinione.

La sentenza della Corte costituzionale ha sanzionato pesantemente l’Autonomia differenziata, come disegnata dal governo. Ma, a nostro avviso, quella legge può ancora produrre molti danni alla tenuta e alla coesione del Paese, aumentando ulteriormente diseguaglianze sociali e divari territoriali, oltre a compromettere le prospettive dell’intera economia italiana.

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Questo progetto ha, fin dal 2017, anno in cui furono celebrati i referendum consultivi in Veneto e in Lombardia, un impianto antiunitario e antistorico, e così continua ad essere interpretato dai suoi ideatori. È questa impostazione che ha spinto il comitato promotore a predisporre un quesito totalmente abrogativo, che ha raccolto ben 1,3 milioni di sottoscrizioni.

Come abbiamo fatto in questo passaggio, porteremo le nostre ragioni anche di fronte alla Corte costituzionale, che dovrà esprimersi a gennaio sull’ammissibilità della nostra richiesta. Ci auguriamo un esito positivo, in modo da poter celebrare, la prossima primavera, una vera e propria festa della democrazia, in cui le italiane e gli italiani possano determinare una svolta non solo su questo tema, ma anche dicendo basta alla precarietà e all’insicurezza sul lavoro e dotando, finalmente, l’Italia di una legge civile sulla cittadinanza.

Christian Ferrari è segretario confederale della Cgil