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“Finalmente la Regione Puglia ha un nuovo governo, anche se constatiamo con rammarico il mancato rispetto dell’impegno ad assicurare la parità di genere”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo, commentando l’annunciata composizione della giunta nominata dal presidente Emiliano, cui va “l’augurio della Cgil di svolgere il proprio compito all’altezza della sfida che i tempi che stiamo attraversando richiedono. Tempi che non sono propriamente quelli della politica, e lo abbiamo visto anche per la formazione dell’esecutivo regionale. Ora è il momento però di mettersi subito al lavoro”.
Gesmundo evidenzia le numerose questioni aperte. “Dall’emergenza Covid all’organizzazione della sanità regionale, dalle politiche dei trasporti alle decisioni sul sistema scolastico, dalle crisi produttive e conseguenze ricadute occupazionali all’emergenza sociale che la pandemia ha determinato facendo accrescere le povertà e le marginalità già esistente”, spiega il segretario Cgil. E poi, ancora, la costruzione “della prossima programmazione a valere sui fondi comunitari, così come le strategie e gli obiettivi da perseguire grazie alle risorse del Recovery fund. Abbiamo denunciato un procedere solitario del presidente, non in linea con gli impegni sul confronto sociale presi in campagna elettorale”.
L’aggiornamento degli studi di Bankitalia sull’economia regionale stima un calo del Pil del 10 per cento e la perdita di 18 mila posti di lavoro. “Si tratta di scenari disastrosi per un’economia che a fatica stava uscendo dalle secche della crisi cominciata nel 2008”, prosegue il segretario generale della Cgil pugliese: “Occorrerebbe allora la massima unità circa le strategie e i programmi da mettere in campo sia per fronteggiare l’attuale emergenza sia per costruire condizioni di contesto tali da consentire la competitività del sistema regionale, l’attrazione di nuovi investimenti, l’intervenire su gap infrastrutturali. Di questo vorremmo discutere con Emiliano e la giunta regionale”.
Pino Gesmundo, in conclusione, si augura che con la nomina dei responsabili dei singoli settori “si possa procedere a un confronto fino a oggi negato alle organizzazioni sindacali, che come sempre sono portatrici di interesse collettivo e intendono operare per costruire risposte che nel breve e medio periodo siano in grado di dare certezze ai cittadini della nostra regione. Forti del nostro ruolo di rappresentanza sociale e della nostra autonomia, continueremo a tenere alta l’attenzione sui temi dello sviluppo, del lavoro e delle politiche sociali, non facendo mai mancare la proposta e dove necessaria l’azione di denuncia”.