“In un paese serio, con una classe politica seria, chi ha proposto un progetto di stravolgimento costituzionale, che tentava di rompere il principio cardine dell’uguaglianza dei diritti civili e sociali a prescindere da dove si nasce o vive, oggi dovrebbe rassegnare le dimissioni e chiedere scusa agli italiani”. Con queste parole la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, commenta la pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Consulta che ha bocciato la legge sull’autonomia differenziata.

“Quel che è grave è che non si tratta dell’improvvida iniziativa di un ministro ma di una riforma sostenuta da tutto il Governo delle destre e i suoi epigoni a ogni livello territoriale – prosegue la segretaria della Cgil pugliese –. Nonostante un vasto fronte di giuristi, economisti, associazioni, sindacati, affermasse quel che la Consulta ha messo nero su bianco. Non si stravolge l’assetto solidaristica del Paese scritto nella Carta Costituzionale a colpi di dpcm. Così come affermavamo, è folle pensare di delegare materie che necessariamente richiamano una visione e strategie nazionali, e che anzi sempre più devono raccordarsi a un’azione europea se vogliamo affrontare i tanti nodi di una crisi industriale, energetica, sociale, e utilizzare le transizioni e le risorse dell’Europa per aumentare benessere collettivo, servizi, qualità del lavoro”.

Non ci fermiamo – conclude Bucci –: abbiamo raccolto oltre un milione e trecentomila firme nel paese a sostegno del referendum per cancellare completamente la proposta di legge di autonomia differenziata e speriamo che la Consulta consenta agli italiani di potersi esprimere in tal senso. Attestato che il progetto subdolo di secessione dei ricchi ne esce già ridimensionato, e questo suona come bocciatura inappellabile per il ministro e il suo Governo”.