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"La proposta dell’installazione di telecamere di controllo in tutti i servizi educativi e scolastici e nelle strutture socio sanitarie e assistenziali, contenuta nel disegno di legge sblocca cantieri, è sbagliata ed è una non-risposta a problemi che andrebbero, per contro, affrontati in una logica di prevenzione sistemica e non improvvisata". A dirlo sono Cgil, Fp e Flc di Bologna, rimarcando che "si colgono strumentalmente e a effetto singoli fatti senza individuare risposte concrete ed efficaci utili a prevenire tali eventualità, e per colpire, ancora una volta in maniera generalizzata, i servizi pubblici e di interesse generale. E’ sempre un facile espediente d’effetto quello di additare e trattare come potenziali criminali gli operatori che (pubblici o privati) garantiscono, a tutta la cittadinanza, la funzionalità dei servizi di interesse generale".
Cgil, Fp e Flc bolognesi credono "che sia un diritto sacrosanto dei genitori e delle famiglie quello di essere sicuri che i bambini o i propri cari siano seguiti e curati con professionalità e in assoluta serenità e sicurezza". Nello stesso tempo, però, ritengono "che anche tutti i lavoratori addetti a tali servizi abbiano il diritto di poter lavorare con la stessa serenità e con rispetto. A loro va garantita la possibilità di svolgere il lavoro in luoghi e condizioni sicure, così come il diritto di operare nel pieno rispetto dei rapporti numerici educatori/utenti, di quello di fruire dei permessi previsti in leggi e contratti, di poter godere delle pause necessarie, dei turni di lavoro. Sono questi primi e indispensabili elementi di garanzia per poter svolgere in serenità un’attività delicata e complessa come quella educativa e di cura".