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“Le grandi aziende pubbliche si incontreranno domani al Mise, ci aspettiamo la definizione di un progetto organico in grado di coniugare le aspettative del Paese, per la fase post Covid, con la definizione di un nuovo modello di sviluppo”. Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil Emilio Miceli.
Per il dirigente sindacale “le grandi aziende pubbliche saranno decisive per incamminarsi in questo percorso. Transizione energetica e innovazione digitale sono i due temi sui quali indirizzare gli investimenti e l’attenzione generale del Paese. Si tratta di affrontare - prosegue - il passaggio di fase e la riconversione di un pezzo del sistema industriale, fortemente concentrato nel Mezzogiorno, e dare nuovo impulso a quel cambiamento profondo che le rivoluzioni energetica e digitale produrranno”.
“É necessario, al contempo - sottolinea Miceli - guardare con grande attenzione anche al modo in cui i singoli Paesi europei stanno affrontando questa fase, a partire dall’obiettivo primario della decarbonizzazione, fino al ruolo del sistema pubblico come grande ‘stabilizzatore’ di questa fase”.
“Alle imprese pubbliche va chiesto di tornare ad investire nel Paese e così riscoprire il linguaggio della diversificazione produttiva, diventato desueto in questo ultimo ventennio. Non si tratta soltanto - sottolinea il segretario confederale - di trovare momenti di coinvolgimento in alcune grandi crisi industriali, più che mai opportuni, ma di offrire un reale terreno positivo affinché le grandi aziende pubbliche contribuiscano alla ripresa, come già avvenuto in altre fasi della storia”.
“Dal Mise ci aspettiamo, ovviamente, un calendario che preveda il confronto con il sindacato confederale affinché, dentro una crisi epocale, possa essere chiaro il pensiero del più grande soggetto sociale del Paese. Aprire una nuova fase della storia economica ed industriale significa innanzitutto creare il contesto necessario affinché - conclude Miceli - si possa collaborare ad un a ripresa che non sarà né semplice né scontata”.