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Caldo afoso, le cicale cantano tanto che è difficile quasi sentirsi, abbassiamo il finestrino dell’auto, “Scusi per Cavriago?” Il signore si gira e sorride e in perfetta dizione emiliano dalle marcate “esse” ci dice: “Avanti 2 km, attento a non prendere per Bibbiano, stai sulla sinistra sulla provinciale. Cavriago, paese di pazzi…”
Sorridiamo anche noi “Scusi perché?" Ridendo: “Si sa, si sa… Salutami l’Orietta e Lenin!” Questa è l’indicazione e l’avvertimento che un simpatico umarell ci ha dato per arrivare a Cavriago, città natale della cantante Orietta Berti, uno degli ultimi baluardi dell’Emilia rossa, anzi rossissima. Chiamata la piccola Pietroburgo d’Italia, siamo in un paese di 10.000 anime in provincia di Reggio Emilia dove si vive bene e la partecipazione alla politica è massiva, qui alle elezioni va a votare oltre l’80% degli aventi diritto.
Si organizzano referendum popolari, si fanno assemblee in piazza, il Comune possiede e gestisce una delle più grandi biblioteche e centro culturale dell’Emilia-Romagna, un cinema-teatro, la farmacia del paese e ha una società, la Cavriago Servizi, dove lavorano 74 persone che per il Comune fa dalle manutenzioni, al trasporto scolastico, mensa, asilo e scuola d’infanzia, tutto insomma. Che la politica sia parte integrante di questa comunità e ci sia un forte richiamo identitario lo si capisce vedendo la piazza del Comune, a Cavriago troviamo praticamente tutte le bandiere e sedi di partito dell’arco costituzionale. Ma qui esiste anche una seconda piazza cittadina intitolata a Lenin al cui centro si trova un busto dedicato al leader sovietico.
La storia del Busto di Lenin a Cavriago
È il 6 gennaio 1919 il Consiglio comunale socialista di Cavriago vota una mozione a sostegno dell’Avanti! di Giacinto Menotti Serrati, in cui si esprime solidarietà "agli spartachisti tedeschi e ai sovietisti russi". Il 12 il testo è pubblicato in un trafiletto sul quotidiano socialista e poi giunge, non si sa come, sulla scrivania di Lenin. Il 6 marzo successivo, al Comitato esecutivo centrale dei Soviet di Mosca, nella fase di formazione della Terza internazionale, Il leader sovietico cita come esempio di devozione alla causa rivoluzionaria proprio "una località chiamata Cavriago (un angolino sperduto, evidentemente, perché non si trova sulla carta geografica)" definendola "pošechon’e", la cittadina di provincia per eccellenza.
Da Mosca torniamo in Emilia
Alle elezioni amministrative del 1920 al momento della scelta del sindaco, viene designato Domenico Cavecchi, detto “il piccolo Lenin” che appunto scriverà sulla sua scheda di voto Lenin perché coerente con il suo soprannome - da qui nasce la leggenda di Lenin come sindaco onorario del paese - nel discorso d'insediamento si annuncia “l’alba rossa” e si definisce Cavriago una "piccola cellula di quel gran mondo che ha le sue basi nella Terza Internazionale". Andiamo avanti di un anno. E’ il 6 settembre 1921 in pieno squadrismo fascista il Consiglio comunale stanzia 500 lire, una cifra corrispondente al 2% del bilancio, per il popolo russo sofferente.Avanti veloce. Segue la dittatura fascista e la seconda guerra mondiale, come potete immaginare la Resistenza antifascista di Cavriago divenne molto attiva non solo dal 1943 in avanti ma durante tutto il ventennio. Dal 1945 in avanti sarà un fiorire di amministrazioni a guida Pci e qui arriviamo al punto che riallaccia la storia del paese con quella di Lenin. Una delle caratteristiche più interessanti della politica estera realizzata dal Pci attraverso gli enti locali è rappresentata dalle iniziative di gemellaggio con i paesi d’oltrecortina, che fioriscono soprattutto negli anni Sessanta e trovano in Emilia-Romagna un terreno di elezione. Cavriago entra in rapporto con Bendery (in moldavo Benderi), città della Moldavia di circa 100.000 abitanti e l’appuntamento per il gemellaggio viene fissato simbolicamente per il 1970, centenario della nascita di Lenin.
In previsione del gemellaggio fra Bendery e Cavriago, i partner sovietici decidono di omaggiare gli emiliani con una statua del leader bolscevico, una grande testa di scagliola bianca che viene tempestivamente inviata a Roma in febbraio. Intanto il Comune di Cavriago il 13 marzo 1970 avvia le celebrazioni per il centenario della nascita di Lenin alla presenza di una delegazione sovietica e l’8 aprile gli dedica la piazza antistante il campo sportivo. Sempre lo stesso anno, parte - guidando il camioncino delle latterie riunite locali - una delegazione cavriaghese per l’ambasciata russa a Roma con il compito di portare a casa il tanto famigerato busto.
Il 17 aprile è il gran giorno. Arrivano delegati russi e moldavi. Da Roma arriva l’ambasciatore Nikita Rykov, il segretario generale dell’Associazione Italia-Urss Leone Kapalet e il senatore comunista Gelasio Adamoli. Viene tolto il drappo che copriva il busto, il paese è in festa. Nel centenario della nascita di Lenin, dunque, Cavriago si dota di una piazza dedicata al leader, il cui busto campeggia ancora oggi.
Il busto ha resistito a tutto perfino a Casa Pound, La Russa e Salvini
Caduto il muro di Berlino e il Pci è un susseguirsi di azioni della destra italiana (e non solo) a discapito del busto, dagli imbrattamenti di Casa Pound ai tentativi di sradicarlo.Tra le più recenti c’è quella del 2019 dove il parlamentare di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa arriva in paese per lamentare che in Italia si tenga in piedi un busto di Lenin e non si voglia intitolare una via ad Almirante. Pochi mesi dopo Salvini chiama in causa Cavriago durante le elezioni regionali (perse dalla Lega). Nel 2020 viene disegnata una svastica sul piazzale.
Ma non è un caso isolato sono stati tanti i danneggiamenti al busto e alla piazza tutti diligentemente risolti dai cittadini di Cavriago, diviene fondamentale la figura del cittadino volontario “custode del busto”. Così come tutte le richieste e le discussioni in consiglio comunale per rimuoverlo decadono. A prescindere dalla maggioranza politica (ora Pd), Lenin non si tocca. Ora è tratto identitario del paese e porta turismo
L’associazione Piazza Lenin Rosso17 realizza bustini di Lenin per finanziare i lavori di manutenzione della piazza, nella foto Davide Farella.
In qualche modo avviene un passaggio di fase. Il busto da riferimento strettamente politico diventa soprattutto un di simbolo della ostalgie o nostaljascee emiliana. Gli Offlaga Discopax di Max Collini ad esempio dedicano a Cavriago il brano Piccola Pietroburgo del 2005, in cui si fa esplicito riferimento al busto.
Il monumento per il paese perde la dimensione ideologica per divenire invece un simbolo identitario locale a tutto tondo, Cavriago è il busto di Lenin, il busto di Lenin è Cavriago.
Questo perché il busto fa notare il paese in tutto il mondo, pensate che nel 2013 la Bbc ha parlato di Cavriago. Il paese, con lo spirito che avete incominciato a capire, si è organizzato in tempi recenti per salvaguardare e far conoscere la storia del busto. Davide Farellla, 46 anni lavora al centro del volontariato provinciale Csv Emilia, è attivista dell’ Associazione Piazza Lenin Rosso17“ Il custode del busto non c’è più da tempo, ora un gruppo di volontari pulisce e tiene in ordine la Piazza mentre l’associazione realizza eventi e iniziative per valorizzare il luogo, negli ultimi tempi anche l’amministrazione comunale supporta le nostre iniziative perché portano visitatori e turismo. Come stai vedendo tu stesso, siamo qui da qualche ora ed è già la terza macchina di famiglie e amici che si ferma per fare foto e video dal busto.”
Poi la rivelazione, anzi due
“Il busto originale si trova in Comune, questa è una copia, questo perché a metà degli anni 70 c’è stato un tentato colpo dinamitardo, il Comune ha deciso quindi di mettere Lenin al sicuro. La bella notizia è che si sta lavorando per mettere il busto originale nel centro culturale del paese, il Multiplo”.
Busto a parte, qui a Cavriago i cittadini possiedono una farmacia, nidi e scuole d’infanzia, un cinema teatro, uno spazio culturale immenso, gestiscono con una azienda del Comune che crea lavoro tutti i servizi del paese. Dicono che Cavriago è un paese di pazzi perché avete realizzato a vostro modo il socialismo reale? “Non siamo più pazzi che da altre parti dell’Emilia - ride Davide -. Diciamo che qui a Cavriago c’è stata una resistenza alle politiche del neoliberismo in controtendenza rispetto alla vulgata di esternalizzare e privatizzare degli ultimi trenta anni. Non so dirti quanto per un denominatore politico ma di sicuro si è voluto governare, che è già una gran cosa.”
Il collettivo cavriaghese ha riprodotto migliaia di busti in piccolo formato uguali a quello più grande che si trova nell’omonima piazza della città con l’obiettivo di raccogliere fondi per utili alla manutenzione e alla pulizia del luogo – per averne uno potete scrivere una mail a piazzalenin@autistici.org
Per approfondire la storia del busto di Lenin a Cavriago potete leggere il prezioso articolo curato dallo storico Mirco Carrettieri su E-Review , la rivista degli Istituti Storici dell’Emilia-Romagna, che qui ringraziamo per averci dato la possibilità di utilizzare l’analisi storica e le foto d’archivio.