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"Serve la proclamazione di uno 'stato di emergenza' regolato dalla legge. La situazione che ci è stata prospettata dall'assessora regionale Baglieri ci fa propendere per una scelta radicale, analoga a quella già fatta in Campania. Il rischio che tra due mesi ci si ritrovi in condizioni peggiori di quelle attuali è concreto". A dirlo sono i segretari generali Cgil (Carmelo De Caudo) e Cisl (Maurizio Attanasio) di Catania, dopo avere partecipato al confronto in Prefettura a Catania sull'emergenza rifiuti.
"A fronte della chiusura di ben due discariche del territorio, abbiamo la possibilità di conferire i nostri rifiuti altrove, ma per soli due mesi. Tanto infatti dovrebbe durare la disponibilità delle nuove discariche che si sono dichiarate pronte a ricevere i nostri rifiuti. Di certo un tempo insufficiente per riorganizzare la raccolta", proseguono i due esponenti sindacali: "Subito dopo scatterà l'opzione di trasferimento all'estero. A quel punto il già dichiarato aumento del 18% da parte del Comune della tassa rifiuti a carico dei cittadini, potrebbe lievitare ulteriormente. Pensiamo perciò che qualunque soluzione d'emergenza abbia senso solo se venga considerata tale. Catania ha oltrepassato persino questo stadio, e il caos rifiuti si sta rivelando il risultato dell'incancrenimento dell'intero sistema; una cosa ben più grave di una criticità momentanea".
De Caudo e Attanasio ritengono "necessario imprimere una svolta profonda alla vicenda. Servono rimedi imponenti e definitivi, e una differenziazione nell'agire; serve dunque un intervento immediato che assicuri la raccolta e un altro che offra una soluzione definitiva al problema. Serve anche comprendere che se oggi raccogliamo questi risultati è perché non si è mai affrontato adeguatamente e nel concreto il tema dei rifiuti. Ma la salute pubblica è in pericolo e i turisti ci guardano increduli".