“Quando a Macerata un bianco spara a due immigrati viene definito pazzo, quando un lavoratore immigrato impazzisce viene chiamato terrorista. Siamo di fronte a una tragedia su cui farà chiarezza la magistratura. Vorremmo sapere perché, nel corso degli anni, l’azienda Autoguidovie non ha verificato il casellario giudiziario con costanza e sistematicità, come la normativa consente. Vorremmo sapere quali verifiche sui requisiti di idoneità fisica e psicologica Autoguidovie fa nella sua quotidianità aziendale. Vorremmo sapere quali investimenti Autoguidovie fa quotidianamente in formazione, sicurezza, visite mediche, verifica e controllo”. È quanto affermano, in un comunicato congiunto, Filt Lombardia e Filt Milano.
La normativa ha diversi buchi, a cominciare dal fatto che in caso di sospensione della patente non è d’obbligo la comunicazione delle istituzioni alle aziende, ma questo non può giustificare un’attenzione a fasi alterne da parte delle aziende competenti. Abbiamo posto più volte questi problemi ad Autoguidovie, proprio sui criteri di selezione e gli investimenti sulla qualità del lavoro, e troppe volte siamo rimasti inascoltati. In queste ore stiamo valutando la possibilità di costituirci parte civile nel procedimento giudiziario che ne scaturirà, perché oggi tutto il mondo del lavoro e i professionisti del settore sono profondamente danneggiati da quanto accaduto. Alle famiglie e ai ragazzi vorremmo rivolgere un abbraccio di solidarietà e umanità per quanto accaduto. Siamo disponibili con tutti i nostri servizi e con le nostre strutture a dare una mano e un conforto, di fronte a uno shock difficile da superare”, conclude la nota sindacale.