“Siamo di fronte a una pagina triste e pericolosa per la vita della Repubblica e per le sorti del Mezzogiorno. Un baratto politico ha portato nel giro di poche ore ad approvare una riforma del premierato che sconquassa gli assetti istituzionali propri della nostra Costituzione, rendendo di fatto il Parlamento, il luogo più alto della democrazia, una propaggine del potere esecutivo, e a seguire – notte tempo – la secessione dei ricchi, quell’autonomia differenziata da sempre inseguita dal partito del Nord. Di fatto una secessione. Contro tutto questo siamo stati in campo in questi mesi e continueremo a esserlo, con tutti gli strumenti concessi dalla democrazia, per difendere i cittadini del Sud e l’unità del Paese”. È quanto afferma la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, commentando quelle che la confederazione nazionale ha definito controriforme, “perché non c’è nulla in termini di avanzamento della condizione di vita delle persone, anzi ci sarà un arretramento”.

Nonostante i giudizi negativi del mondo imprenditoriale del Mezzogiorno, della Chiesa, di centinaia di economisti e costituzionalisti, del mondo del lavoro, “questa destra patriota di giorno e secessionista di notte, è andata avanti di fatto violando la nostra Carta costituzionale. Quella dell’approvazione preventiva dei Lep è l’ennesima presa in giro, perché avverrà su una ricognizione di una spesa storica che vede le regioni del Mezzogiorno molto indietro rispetto a risorse e servizi. Per arrivare a un vero riequilibrio – sottolinea Bucci – servono miliardi, risorse che questo Governo non ha idea dove prendere, rifiutandosi di tassare i super ricchi, le rendite parassitarie, gli extraprofitti, ma soprattutto mal si concilia con il progressivo arretramento del finanziamento del Fondo sanitario nazionale che già basta da solo a far saltare la sanità pubblica nel Paese, non solo al Sud”.

“Appare evidente – sottolinea la segretaria della Cgil Puglia – come questa destra si ispiri a un darwinismo sociale dove chi è ricco potrà curarsi, può permettere ai propri figli di studiare, può costruirsi un futuro previdenziale dignitoso, può sostenere i consumi e i costi delle utenze diventati insopportabili per chi vive di lavoro e pensione, per i giovani precari, per le famiglie numerose. Non a caso il primo provvedimento di questo Governo è stata l’abrogazione del Reddito di cittadinanza. Fanno la guerra ai poveri, fanno la guerra al Sud, fanno la guerra agli strumenti della democrazia parlamentare. Così non si condanna solo il Mezzogiorno ma il Paese, sempre più svenduto a multinazionali private che hanno come mission solo il profitto, non certo la crescita economica e sociale dell’Italia. Contro tutto questo saremo in piazza come nei mesi scorsi, attiveremo iniziative di leggi popolari e referendarie come quelle per superare il jobs act. E chiediamo a tutti i cittadini, alle istituzioni, alle parti sociali, ai partiti politici, di stare in campo in una lotta che ha come solo scopo difendere l’unità e il futuro del Paese”.

“Ai cittadini – conclude Bucci – chiediamo di stare attenti a chi anche sul territorio si candida a guidare le amministrazioni e si nasconde dietro simboli paravento, ma sono diretta espressione di quel partito del Nord e di quella destra che oggi sta dicendo al Mezzogiorno che il diritto al lavoro, alla cura, all’istruzione, qui vale meno che al Nord. Non sprechiamo questa occasione di respingere con il voto, per quei comuni in cui si vota per il ballottaggio, il disegno delle destre, anche perché la partecipazione è il primo strumento a difesa della democrazia”.