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Con la presente nota, la Camera del lavoro metropolitana e la Filt Cgil di Bologna sono ad "esplicitare la massima preoccupazione in merito allo scenario evolutivo oltre al percorso organizzativo-gestionale del mantenimento del lavoro di manutenzione dei rotabili di Trenitalia in Emilia-Romagna. Nella nostra Regione sono attive - nella manutenzione, revisione e riparazione del materiale rotabile ferroviario - due importanti realtà aziendali: l'Omc componenti (officina manutenzione ciclica - ex Ogr) con sede a Bologna e l’Omcl (officina manutenzione ciclica locomotive) con sede a Rimini, le quali si inseriscono all’interno della sezione manutenzione rotabili di Trenitalia e comprese nel gruppo Ferrovie dello Stato Italiane".
"L'Omc componenti di Bologna è uno stabilimento industriale che nasce nel 1908, per avviare la manutenzione dei treni a vapore: da allora segue l'intera evoluzione tecnologica dei rotabili subendo varie riconversioni fino all'ultima che ha posto l'Officina stessa come riferimento manutentivo della revisione dei carrelli, pantografi e apparati elettronici ed elettromeccanici dei treni di vecchia e nuova generazione della flotta di Trenitalia. Ancora oggi, l’officina di Bologna occupa circa 120 lavoratori: un'attività ferroviaria di elevata qualità industriale messa continuamente in discussione da scelte aziendali di esternalizzazione di lavoro verso aziende private", prosegue il sindacato.
"Il 17 gennaio 2020 per l'Omc componenti di Bologna è stato sottoscritto fra le parti un accordo unitario (confermava integralmente gli accordi precedenti di ottobre 2018 e giugno 2019) nel quale si proporzionava la capacità produttiva dello stabilimento per un carico di lavoro pari a circa 165.000 ore complessive. Attualmente, all'interno dell'Officina sono impiegati in produzione il 30% in meno di lavoratori necessari con una costante tendenza al ridimensionamento dovuta al mancato turn-over, compromettendo di fatto la sostenibilità economica nonchè la capacità produttiva dell'Officina stessa, deviando verso aziende private le attività lavorative", precisa il sindacato.
"E' fondamentale internalizzare attività che permettano allo stabilimento di poter reggere il rapporto tra produzione e costi in modo da mantenersi competitivo insieme alla pianificazione di formazione specifica ed assunzioni programmate mirate. L'internalizzazione di attività oggi esternalizzate è inoltre il valore aggiunto per mantenere il controllo del processo produttivo che per l'utente si traduce in qualità e sicurezza del servizio. Quanto sopra, investimento indispensabile per il presente e il futuro dello Stabilimento di Bologna, non è confermato dal Cda di Trenitalia: è imprescindibile salvaguardare questo bene industriale della Città di Bologna perché il trasporto ferroviario è un settore strategico per il sistema produttivo dell'Emilia-Romagna, per la tenuta occupazionale e produttiva di tutto il Territorio, con potenzialità per l'avviamento e l'inserimento lavorativo per i giovani diplomati negli istituti tecnici di Bologna e provincia", sottolineano ancora Cgil e Filt Bologna.
"In continuità con gli impegni industriali della nuova società 'Trenitalia-Tper Scarl', (la società che gestisce il contratto per il servizio ferroviario regionale assegnato dalla Regione) è imprescindibile il mantenimento della manutenzione ciclica di secondo livello dei treni di nuova generazione Pop e Rock di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia Omc dell’Emilia-Romagna, al fine di valorizzarne il know-how con percorsi integrati tra le due società (Trenitalia e Trenitalia-Tper). Il ridimensionamento o la chiusura in pochi anni dell'Omc di Bologna determinerebbe l'ulteriore deindustrializzazione all’interno di un tessuto economico già fortemente provato dalla pandemia da Covid.. Visto quanto è in gioco per la città di Bologna, riteniamo necessario il coinvolgimento delle istituzioni attraverso azioni concrete in risposta alla preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori e alle azioni di sciopero del 2021", concludono le organizzazioni dei lavoratori.