A 70 anni dalle assise per la difesa delle libertà democratiche, un podcast prodotto dalla Camera del lavoro e dallo Spi di Bologna su testi e con la supervisione storica di Eloisa Betti, letture e montaggio di Donatella Allegro e musica originale di Daniele Branchini. Un lavoro per ricordare cosa accadde nelle fabbriche bolognesi nella prima metà degli anni 50.
È proprio Allegro, l’attrice che dà la voce al podcast, a spiegarci che “l'idea è venuta direttamente dal segretario della Camera del lavoro di Bologna, Michele Bulgarelli, che a 70 anni dalle assise per le libertà democratiche, che si sono svolte a Bologna appunto il 17 aprile del 1955, ha pensato di proporre durante le assemblee dei lavoratori all'interno della fabbrica Ducati un momento culturale di approfondimento”.


Allegro ci parla da una di queste assemblee dove, con Bulgarelli e i delegati sindacali racconta, “di un altro momento difficile che c'è stato nella nostra storia in cui le libertà democratiche e costituzionali sono state messe a rischio nei luoghi di lavoro. Evidente il paragone col presente. Il segretario generale ha ritenuto giusto lasciare un segno permanente e quindi farne un podcast che la gente possa ascoltare quando vuole”.
L’assise come risposta alla repressione
"Le assemblee – prosegue – hanno rappresentato un momento democratico e sono state convocate dagli stessi lavoratori. Tra la fine degli anni 40 e i primi degli 50 c'è stata una fase molto drammatica per il Paese, con la repressione di tutte le sinistre, dei comunisti, dei sindacalisti. Repressioni legate comunque allo ‘scelbismo’ (dal nome del ministro dell’Interno Mario Scelba che colpì con violenza le rivolte sociali, ndr) e per le quali soffrirono molto i lavoratori delle fabbriche”.
A fronte di numerosi licenziamenti, divieti di entrare nelle fabbriche ai sindacalisti, multe comminate ai lavoratori che facevano comizi non autorizzati e a una serie di violazioni di quei diritti che dovevano essere garantiti dalla Costituzione, “i lavoratori e le lavoratrici della Ducati, si riuniscono il 15 marzo del 55 e decidono di mandare una lettera alle altre fabbriche bolognesi, come ad esempio la Gazzoni e la Manifattura tabacchi che allora aveva molte donne impiegate, per convocare una riunione collettiva delle aziende della zona, e alla quale partecipassero anche sindacalisti, giornalisti e tutte le persone che avevano cuore le libertà democratiche.
Il 17 aprile del 55 le assise si riuniscono a Palazzo Farnese a Bologna, ora sede del Municipio, dove viene fatta una sorta di istruttoria: “Vengono raccontate le violazioni nelle fabbriche, nei sindacati, le condizioni di lavoro precarie, la mancanza di sicurezza – dice Allegro – . Si compie così una grande operazione unitaria e di collegamento tra le varie fabbriche, raccogliendo una quantità di materiale preziosissimo che in parte è stato pubblicato e che noi oggi possiamo leggere e confrontare per conoscere la storia e per darci coraggio sul presente”.