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Non è solo questione di condividere gli stessi spazi di lavoro fra più persone. Nel modello del “coworking solidale” c’è davvero molto, molto di più: condivisione delle professionalità, stimolo reciproco, cooperazione e valorizzazione del territorio circostante. Da questi presupposti, nel giugno del 2014, è nata l’esperienza di “P@sswork”, basata su un innovativo Protocollo d’intesa firmato, da principio, da Cgil, Acli, Cooperativa Sociale A.E.P.E.R., Cna Bergamo e Patronato San Vincenzo. Nel corso degli anni molte altre realtà si sono unite, compreso il Comune di Bergamo che ha creduto nel valore e nelle potenzialità del progetto. Obiettivo di tutti i partecipanti è sempre stato quello di stimolare l’apertura di sedi di coworking solidale sul territorio.
Molti spazi di coworking hanno, da allora, visto la luce, con una cinquantina di giovani coworkers fino ad ora coinvolti all’interno di Fablab e Toolbox di Bergamo, Run di Ranica, Eco-working di Ponteranica, Th3lab di Trescore, Collaboro di Curno, Cross al Kilometro Rosso e 4Brembo di San Giovanni Bianco.
Ora, però, si è aperto un capitolo tutto nuovo nell’avventura di “P@sswork”: ci si avvia verso la gestione diretta di uno spazio in città. Nel febbraio 2019, il Comune di Bergamo, insieme a Fondazione Casa Amica, ha promosso l’Avviso Pubblico “Matchbox”: si tratta di un’esperienza di abitare collaborativo in uno stabile di nuovissima costruzione (di proprietà del Comune) in via Fantoni 38 a Bergamo, a due passi dalla stazione ferroviaria e dal centro cittadino.
La rete “P@sswork”, prendendo direttamente in gestione uno degli appartamenti (situato al piano primo del condominio), ha deciso di proporre un concorso di idee per ospitare progetti e coloro che li realizzeranno. I coworkers selezionati (ci sono 8 postazioni a disposizione) potranno anche condividere e gestire, in comune accordo con gli altri condomini, un open space per l’organizzazione di attività di incontro, a livello condominiale e di quartiere.