In pochi giorni è stato raggiunto il mezzo milione di firme per abrogare la legge sull’autonomia differenziata. La firma digitale tramite Spid ha registrato un vero e proprio boom con circa 400.000 adesioni. Un risultato straordinario che ci conferma che questa è la strada giusta da percorrere.

Un risultato ottenuto unitariamente a tutti i soggetti che credono in un Paese unito, libero e giusto e che anche qui in Veneto, giorno dopo giorno, lavorano insieme per questo obiettivo comune: sindacati, associazioni e partiti politici.

Nonostante il periodo estivo, in Veneto continueremo la raccolta firme tramite banchetti in tutti i comuni del territorio, per spiegare tutti i difetti di un provvedimento profondamente sbagliato, ingiusto e miope.

È il nostro modo per contrastare la grande disinformazione che ruota attorno alla legge sull’autonomia differenziata, che, se attuata, accentuerebbe in modo irreparabile il divario all’interno del nostro stesso territorio tra zone più centrali e aree interne già oggi svantaggiate dal punto di vista dei servizi, della mobilità e dal punto di vista economico, senza parlare di sanità e istruzione a cui tutti hanno diritto di aver accesso allo stesso modo.

Per quanto riguarda poi il mondo produttivo, in un contesto marcatamente internazionalizzato è impensabile ragionare a livello locale, relegando settori come i trasporti, le telecomunicazioni o l’energia in una dimensione regionale.

Altro tema cruciale è quello dei contratti collettivi nazionali, che tutelano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, messi in discussione dall’Autonomia differenziata, con il rischio che alcune aziende migrino da regione a regione a seconda della convenienza.

Anche salute e sicurezza rischiano di veder diminuita e depotenziata una normativa su cui noi già da tempo chiediamo interventi rafforzativi, proprio nella nostra regione che è maglia nera per morti ed infortuni sul lavoro.

Tiziana Basso, segretaria generale Cgil Veneto

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