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“I dati fortemente negativi presentati dall'Anfia sono in drammatica continuità con il trend degli ultimi anni. Questi numeri andrebbero sommati a quelli sull'aumento della cassa integrazione e sulla perdita di occupazione e salario per i lavoratori". Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive.
La produzione italiana di autovetture è calata del 19%, sia a luglio che nei primi 7 mesi dell'anno rispetto agli stessi mesi del 2018. Ha invece registrato un calo del 7,5% a luglio la produzione dell'industria automotive italiana nel suo insieme (non solo fabbricazione di autoveicoli, ma anche di carrozzerie autoveicoli, rimorchi e di parti e accessori per autoveicoli e loro motori). Lo fa sapere l'Anfia, associazione nazionale filiera industria automobilistica, comunicando i suoi dati preliminari. "Il calo del 7,5% - spiega Gianmarco Giorda, direttore di Anfia - fa seguito alle flessioni già riportate nel primo semestre del 2019 e nell'ultimo trimestre del 2018. La chiusura dei primi 7 mesi è quindi negativa, con una variazione tendenziale pari al -9,3%".
Così commenta il dirigente sindacale della Fiom: "Chiediamo la costituzione di una task force presso la Presidenza del Consiglio, coinvolgendo i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, alla presenza di sindacati, imprese, associazioni ambientaliste e università, per l'individuazione delle strategie urgenti da dover impiegare per raggiungere due obiettivi fondamentali: l'occupazione e l'innovazione ecologica e sicura nella produzione di auto".
"Senza investimenti delle imprese e del governo, in questa fase di transizione green dell'auto, il rischio concreto è la messa in discussione del principale settore industriale del Paese, con conseguenti ricadute drammatiche, sia dal punto di vista economico che dal lato occupazionale”, conclude De Palma.