Si è svolto oggi, 14 giugno, l'incontro tra i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Marco Foddai, Giovanni Matta ed Erika Collu, e il capo compartimento Anas della Sardegna Bortolan, per fare il punto sulla situazione delle opere di committenza Anas.
È una soddisfazione a metà quella che esprimono le tre sigle regionali, in relazione a quanto emerso nell'incontro: se da una parte, rispetto alle notizie comparse sulla stampa qualche giorno fa, è stato chiarito che nessuna delle opere in itinere è bloccata, dall'altra, ciò che si registra è un aggiornamento - comunicato al ministero da parte dell'Anas - del contratto di programma sulle tempistiche di appaltabilità per quei progetti la cui gara era prevista entro quest'anno, e che, invece, tranne per i ponti su Rio S.Girolamo e Rio S'ollastu - crollati dopo l'alluvione del 2013 a Capoterra e unici a essere confermati - subiranno uno slittamento.al 2020/21.
Di certo, una condizione che non alleggerrisce per nulla la grande preoccupazione che il sindacato delle costruzioni regionale esprime in relazione alla condizione di forte lentezza in cui permangono le grandi opere, in capo alla più importante stazione appaltante della Sardegna: "Cogliamo favorevolmente la notizia che sulla Ss 125 (Lotto Tortolì) e sulla Ss 195 si è prossimi alla contrattualizzazione con le rispettive imprese subentranti", ma, di certo, rimangono ancora dei nodi critici su alcuni lotti della Sassari-Olbia, sulla 125, sull'intera Ss 131, sulla Sassari-Alghero, sino all'ultima vicenda della risoluzione contrattuale all'impresa aggiudicataria dei lavori di ricostruzione del ponte monti di Pinu, sulla strada Olbia-Tempio, crollato dopo l'alluvione.
"Non vorremmo – aggiungono i sindacati – che si palesasse anche il rischio di un'insufficiente dotazione finanziaria per quelle opere che ancora non hanno completato l'iter di progettazione". A fronte dei ritardi sull’avvio di questi cantieri, si registra una condizione di assoluta emergenza occupazionale delle costruzioni, che, più di tutti, ha pagato caro il prezzo di una crisi che ha espulso - dal 2009 a oggi - più di 30.000 lavoratori sardi, destrutturando ulteriormente l'intero comparto, con ricadute pesanti anche sull'intera filiera dei materiali da costruzione. A questo, si aggiungono altri problemi gravissimi, quali i fenomeni sempre più diffusi del dumping del contratto edile, dei sotto-inquadramenti, oltrechè i fenomeni elusivi nei versamenti alle Casse edili.
Per queste ragioni, il 20 giugno le tre sigle terranno una conferenza stampa e non escludono un'iniziativa di mobilitazione unitaria entro il mese.