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A 40 anni dal terremoto il bilancio della ricostruzione non può essere positivo. Le conseguenze degli interventi che si sono succeduti per decenni sono sotto gli occhi di tutti: oltre 65 mila miliardi di lire che hanno devastato ambiente, tessuto sociale, economia. Per molti anni si sono sbancate montagne e deviati fiumi per costruire cattedrali nel deserto. La mancanza di programmazione ha dato vita a distese di stabilimenti e capannoni costruiti su aree montane collegate da una rete ferroviaria sottoutilizzata e strade insicure e fatiscenti. La mancanza di controlli ha permesso una miriade di truffe: contributi da centinaia di milioni di lire a chi non ne aveva diritto, ville sorte dal nulla, opere con costi decuplicati, con schiere di tecnici e politici conniventi. Per loro prima della giustizia è intervenuta la prescrizione.
“Una storia in chiaro scuro in cui le truffe e ruberie hanno fatto da contraltare negativo al lavoro serio di tanti altri – sottolinea Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil irpina – quasi tutte le aziende finanziate nei primi dieci anni con contributi a fondo perduto sono fallite senza aver mai aperto”. Eccolo elencare le cifre di questo disastro: “Dei 15 mila posti di lavoro promessi nell’area del cratere, si è raggiunto un picco di 6 mila occupati. Oggi se ne contano a malapena 4 mila. I dati provinciali mostrano come su 414mila residenti quasi un quarto siano pensionati. Attivi 170 mila. Senza lavoro almeno 30 mila persone, tra loro 12 mila sono neet. In questi anni – continua Fiordellisi – abbiamo denunciato i ritardi su industrializzazione e messa in sicurezza di scuole e infrastrutture. Ci siamo battuti per la tutela dell’ambiente, dell'acqua e del suolo".
Guardare al futuro. Secondo il segretario della Camera del lavoro di Avellino, “in questo 2020 la crisi pandemica ha permesso di riaprire una discussione a livello nazionale ed europeo sui nuovi modelli di sviluppo ecosostenibile, innovazione digitale, utilizzo di energie rinnovabili. Così come è tornato ad affermarsi il valore dei servizi pubblici essenziali: sanità, scuola, trasporto. Le risorse del recovery fund dovranno essere utilizzate per invertire l’andamento dell’indice di natalità e di emigrazione di giovani e intere famiglie. Per dare risposte a chi attende ancora una casa. Per garaantire agli anziani il diritto ad invecchiare a casa propria, con spazi e servizi adeguati”.
23 novembre 2020. Mantenendo teso il filo con la Storia, Collettiva raccoglie le immagini di un gruppo di artisti che hanno riletto per noi questo importante pezzo di storia. Il cantastorie irpino Vinicio Capossela rilegge per noi il "De rerum natura" del poeta e filosofo romano vissuto nel I secolo a.C. Tito Lucrezio Caro. Con il prof. Paolo Speranza, evochiamo quei giorni ripercorrendo le "Memorie future", il patrimonio di documenti e storie contenute in quotidiani e riviste dell'epoca. Chiara Rigione, con "Orfani del sonno", dà voce ai versi che Alfonso Guida scrisse nel 2012, dedicati alla memoria dell'evento catastrofico vissuto da bambino in Basilicata. Le sue parole sono accompagnate dalle immagini dell'Ansa e di Aamod, la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Proponiamo "Cratere", il film di Michele Schiavino girato a pochi giorni dal sisma tra distruzione e macerie. In apertura, Luca Daniele e Antonello Plati con "40 e non vederli" ci riportano al presente tra i prefabbricati pesanti della periferia di Avellino dove vivono ancora migliaia di persone.
Alle 17.30 la Camera del lavoro irpina proporrà una giornata di riflessione sulle conseguenze e i problemi ancora irrisolti a 40 anni dal terremoto. Tra gli ospiti Stefano Ventura, Osservatorio sul doposisma, Maria Gabriella Gribaudi, Università Federico II di Napoli, Michele Di Maio, sindaco di Calitri, Girolamo Giaquinto, sindaco di Montoro e rappresentante Anci Avellino. Conclusioni affidate a Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil. Gli eventi si potranno seguire sulla pagina Facebook della Cgil Avellino.