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Di nuovo in primo piano il dramma dei contagi nelle Rsa. Questa volta la storia arriva da Lecce dove, già in piena fase 1 della pandemia, la residenza sanitaria per anziani “La Fontanella” di Soleto era diventata un focolaio e per questo la struttura era stata data in gestione alla ditta Tundo Vincenzo spa. Doveva essere una soluzione-ponte dettata dal commissariamento, da superare alla fine di giugno. E invece le scadenze del 27 giugno e di luglio sono state prorogate fino al 31 agosto.
Così una nota sindacale della Cgil provinciale ricostruisce la vicenda. “Nella riunione del 7 luglio, si era stabilito di superare la fase commissariale. Propedeutici a questo passaggio dovevano essere due atti da presentare entro i successivi 10 giorni: la Tundo Vincenzo, che si proponeva come acquirente, avrebbe dovuto produrre un piano industriale di rilancio della struttura; la Asl di Lecce avrebbe redatto una relazione per contestualizzare i casi di Covid che hanno determinato la sospensiva dell’attività e per definire lo stato attuale, dal punto di vista igienico-sanitario, della struttura. Mentre l’azienda ha depositato il piano, la Asl pare non abbia ancora trasmesso la propria relazione. Trenta giorni dopo la situazione comincia ad essere difficile”.
A pagarne il prezzo, come sta accadendo in molte vicende di questo tipo, sono lavoratori e cittadini. Con il blocco dell’iter che dovrebbe permettere alla struttura di ripartire, dando un senso all’investimento della Tundo (pronta a farsi carico di debiti e gestione dei pazienti), è necessario rimuovere la sospensiva, che ha congelato la situazione: solo 13 posti letto occupati su 104 e una decina di posti di lavoro (su 45 diretti di varia qualifica, più l’indotto dei servizi pulizie e mense). I lavoratori non impiegati sono stati fino al 31 luglio in Fis. In attesa dell’emanazione del Decreto Agosto, questi lavoratori sono dunque “scoperti” almeno fino a fine mese.
“È necessario che entrambe le relazioni giungano in Regione nel più breve tempo possibile per rimuovere immediatamente la sospensiva e reintegrare tutti i lavoratori. In assenza di risposte proclameremo lo stato di agitazione: siamo pronti a manifestare davanti alla Prefettura e alla Regione”, dicono Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce, Fernanda Cosi, segretaria generale dello Spi Cgil, e Floriano Polimeno, segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, che hanno inviato ieri una lettera alla Regione, al prefetto, al sindaco di Soleto, alla Asl, alla task force regionale e alla Tundo. “Siamo preoccupati per questa fase di stallo che non giova a nessuno. Non giova ai lavoratori, che tra mille difficoltà hanno garantito la continuità assistenziale ai pazienti; non fa bene alle famiglie degli anziani che hanno bisogno di quella struttura per i propri cari; crea disagio alla salute pubblica soprattutto in vista di una probabile seconda ondata di contagi. Il Salento non può permettersi di perdere quei 104 posti letto geriatrici, che possono decongestionare i reparti di Medicina e Geriatria degli ospedali salentini, già provati dalle varie fasi del Covid. Dalla retorica dell’eroismo degli operatori socio-sanitari alla retorica della burocrazia lenta e indifferente il passo è breve: questo ritardo nella rimozione della sospensiva sta mostrando una certa miopia su una vera e propria emergenza sociale occupazionale e di salute pubblica”.