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“Il 16 gennaio (domani ndr) saremo anche noi al presidio organizzato per dire no all’Autonomia differenziata, nel giorno in cui il Senato riprenderà la discussione sul ddl Calderoli, che segna il primo grave passo verso la divisione economica e sociale del nostro Paese”. Così la segreteria della Cgil Napoli e Campania annuncia l’adesione al presidio in programma martedì 16 gennaio a Napoli, in piazza Plebiscito, promosso dal comitato contro l’Autonomia differenziata.
“Dopo il taglio da parte del Ministro Fitto di 3,5 miliardi di euro dal Fondo Perequativo per il Sud destinato a ospedali, scuole e strade, si aggiunge l’azione del Decreto Calderoli. Con ogni probabilità – evidenzia la nota – e in coincidenza con le elezioni Europee, entro giugno partiranno i confronti con i Presidenti delle Regioni per stabilire quali potranno essere le materie concorrenti da assegnare. La Cgil da tempo è critica nei confronti di questo disegno di legge anti costituzionale e anti democratico e – conclude – non solo il 16 ma nelle prossime settimane, proseguiremo assieme ai tanti soggetti, movimenti e associazioni in campo la battaglia contro una legge che rischia di penalizzare fortemente la Campania e l’intero Mezzogiorno”.
Nicola Ricci, Cgil Napoli e Campania: “Domani in piazza per difendere le ragioni del Sud”
"Domani pomeriggio ci ritroveremo tutti in piazza del Plebiscito a Napoli, con le associazioni e i comitati, per un presidio organizzato in concomitanza con la fase conclusiva dell'iter parlamentare del decreto Calderoli. Vogliamo lanciare un segnale chiaro al Parlamento, attraverso la Prefettura, per ribadire la nostra contrarietà alla accelerata che si vuole imprimere al disegno di autonomia differenziata. Non parliamo di protagonismo nella protesta, ma rafforziamo la costruzione di una grande coalizione democratica a difesa delle ragioni del Mezzogiorno". É quanto afferma il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci annunciando la presenza del sindacato alla manifestazione indetta per domani, alle 16:00, a Napoli contro l’autonomia differenziata.
"Con il passaggio parlamentare, prima al Senato e poi alla Camera, il ministro Calderoli punta a concretizzare il suo obiettivo: favorire il Nord. Se l'autonomia passa così com'è, il gettito fiscale rimarrà per il 90-95% nelle regioni laddove è stato prodotto. La Lombardia, ad esempio, ha un gettito fiscale del 70,4%, pari circa a 70 miliardi: è evidente che se in quella regione ne restano 60, rispetto alla Campania, che ha un gettito fiscale di 18 miliardi, si crea una evidente disparità. Quindi il principio di Paese unico e indivisibile dettato dalla Costituzione, con pari diritti per tutti i cittadini, va a farsi benedire".
"Arrivare all'approvazione del ddl Calderoli prima di ragionare sui Lep, così come si intende fare - conclude Ricci - avrebbe effetti devastanti. Oggi, al netto del disegno di legge sull'autonomia, i livelli essenziali delle prestazioni non sono uguali per tutti i cittadini del nostro Paese, in particolare per quanto riguarda il diritto alla salute. Stabilire a priori i Lep, significherebbe stabilire le risorse da mettere in campo. Se questo governo volesse davvero governare all'insegna dell'uguaglianza, dovrebbe definire i Lep, pianificare le risorse occorrenti, ridare al Mezzogiorno quanto necessario, certificare se al Sud sono in arrivo davvero il 40% dei fondi PNRR e ritirare il Calderoli bis".