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Un'altra terribile strage dei migranti, avvenuta stavolta al largo della Grecia: sono circa 80 le vittime accertate al momento, ma potrebbero essere molte di più. Lo riferiscono le agenzie di stampa. Secondo la prima ricostruzione, un peschereccio partito Tobruk in Libia e diretto in Italia, con a bordo 750 migranti, si è ribaltato al largo di Pylos nella zona del Peloponneso. Negli utilimi giorni l'imbarcazione era più volte stata segnalata dagli attivisti, ma non è stata soccorsa da nessuno. I soccorritori, purtroppo, riferiscono che il numero dei morti è destinato a salire.
"Ecco la conseguenza della continua chiusura delle frontiere: altre vittime, altre vite distrutte", ha commentato subito Emergency. "Una strage che è diretta conseguenza delle scelte di un'Europa - aggiunge l'organizzazione -, che persevera a chiudersi in una fortezza, come dimostra anche l'intesa sul Patto per la migrazione condivisa in Consiglio europeo: barriere rafforzate, procedure accelerate alle frontiere per respingere persone che invece dovrebbero essere accolte e tutelate".
Quindi la ricetta: attuare politiche studiate per difendere i confini e la sicurezza nazionale, istituire vie legali e sicure di ingresso, garantire il diritto d'asilo, avviare una missione navale europea di ricerca e soccorso, anche con il supporto delle Ong in mare. Conclude Emergency: "Queste sono le azioni urgenti da intraprendere per evitare altre stragi e preservare ciò che è più importante: la vita delle persone".
"Per chi muore nel Mediterraneo nessun lutto nazionale". Lo afferma Sea Watch, dopo la notizia del naufragio: "Centinaia di persone abbandonate dalle autorità hanno perso la vita nel Mar Ionio - spiega l'Ong -. Da ieri era noto l'emergenza a bordo dell'imbarcazione partita dalla Libia e naufragata vicino alle coste greche. Centinaia di persone sono disperse in mare, abbandonate dall'autorità europee. Per loro non ci saranno né funerali di Stato né lutto nazionale".
Sulla stessa linea anche Open Arms: "Centinaia di vittime innocenti in un altro naufragio evitabile. Fino a quando continuerà l'indifferenza di chi ci governa e delle istituzioni europee? Senza vie sicure e legali - avverte - il Mediterraneo resterà la più grande fossa comune del pianeta".