Varato all’indomani del naufragio del 26 febbraio scorso come risposta del governo alle stragi nel Mediterraneo, il cosiddetto "decreto Cutro" è in rampa di lancio. Secondo il Tavolo asilo e immigrazione, in realtà, il testo "non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone". Al contrario, prevede "condizioni peggiorative della condizione giuridica degli stranieri che arrivano in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni d'irregolarità ed esclusione anche di chi è già da tempo sul territorio nazionale.
In particolare, le associazioni contestano i provvedimenti che "mirano a smantellare la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero, che aveva in parte attutito i disastrosi effetti dell’abolizione della protezione umanitaria, a potenziare la rete dei Centri per il rimpatrio, a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego". Tra i firmatari dell'appello contro il decreto ci sono anche Cgil, Amnesty International, Arci e Acli. Oltre alla manifestazione di Roma sono state organizzate mobilitazioni anche a Crotone, Viterbo, Avellino, Brindisi, Lecce e Palermo.