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Continua da parte della Cgil l'attività di accoglienza e di difesa dei diritti dei braccianti nella Piana di Gioia Tauro. Il 22 novembre scorso, la segretaria generale della Camera del lavoro Celeste Logiacco ha ricevuto la segretaria confederale Tania Scacchetti, alla presenza del segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato. Insieme si sono recati nella Tendopoli di San Ferdinando e nel Campo container di Rosarno, i due maggiori insediamenti della zona. Luoghi in cui la situazione resta drammatica, così come nella Contrada Russo di Taurianova.
Tre mesi fa la regione Calabria ha approvato un progetto per il superamento della Tendopoli da realizzarsi attraverso l’edificazione di un villaggio a Gioia Tauro, ma nel frattempo tra le baracche si continua a soffrire, e il campo resta in stato di abbandono. “Speravamo che con l'arrivo dell'inverno e quindi di molti lavoratori stagionali per la raccolta degli agrumi, il progetto si concretizzasse – racconta Celeste Logiacco –, ma così non è stato”. Era il 2019 quando le ruspe si abbatterono sulla famigerata baraccopoli che era arrivata a ospitare migliaia di braccianti, ma oggi diverse baracche sono ancora lì, accanto alle tende del ministero dell'Interno. Anzi gli insediamenti nella zona si sono ancor più diffusi. “E sono peggiorate anche le condizioni dei migranti, come abbiamo più volte raccontato. Di nuove forme di accoglienza si parla da tempo, ma finora nessuna azione è stata risolutiva”.
In ogni caso, rispetto agli anni precedenti, il numero di arrivi per la raccolta stagionale è diminuito. “Di solito già a ottobre avevamo numeri più alti presso la Tendopoli, quest’anno registriamo invece un minore afflusso di persone”, spiega Logiacco.
Lo stesso non si può dire del Campo container della contrada Testa dell'acqua di Rosarno, dove invece al momento risiedono oltre 200 persone. Anche qui c'è un progetto di ricollocamento portato avanti dal Comune. L'obiettivo è trasferire in moduli abitativi almeno 90 braccianti, a iniziare dai più vulnerabili. “In realtà, lì dentro sono tutti vulnerabili - afferma ancora Logiacco -, alcuni ci vivono stabilmente, altri invece entrano ed escono a seconda delle stagioni. Sono quindi due situazioni da affrontare in maniera diversa. Gli interventi finora messi in campo sono a medio o lungo termine, e a oggi non c'è una soluzione. Le strutture sono fatiscenti, c’è un problema legato alla sicurezza e alle condizioni igienico sanitarie, che sono totalmente assenti. Resta necessario il rispetto della dignità delle persone, a partire da subito”.
I problemi della Piana, insomma, rimangono. Anche perché spesso ci sono difficoltà di coordinamento di norme e di competenze amministrative. La delegazione della Cgil lo ha fatto notare anche al prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, durante un incontro in Prefettura. La risposta è stata una disponibilità a continuare il dialogo e la collaborazione già in atto, e la consapevolezza che sono stati fatti passi in avanti importanti. Anche se il più resta da fare.
“C'è ancora molto lavoro da affrontare – spiega Tania Scacchetti –. Però la Cgil, insieme alle altre realtà associative e agli enti presenti, sta portando avanti un lavoro paziente e tenace, anche se poco visibile, che determina una forte riconoscibilità sul territorio. Mi ha colpito molto quello che si fa nella Piana. Perché grazie a questa attività il sindacato affronta in maniera costante, e a distanza dalla politica urlata, le ricadute del fenomeno migratorio. Un fenomeno che va gestito e non può avere come sola risposta la creazione di campi o baraccopoli nascoste agli occhi della popolazione”.
“Quello che succede qui – ha concluso – è una rappresentazione concreta di cosa sia effettivamente il sindacato di strada. Un sindacato che non aspetta certo che i lavoratori vengano in sede, ma che li raggiunge e affronta i loro problemi dove effettivamente sono. Un sindacato in interlocuzione permanente con il territorio, che prova a costruire delle risposte concrete anche a temi complessi e delicati come questo. Forse così non si è molto visibili, e non si prendono gli applausi, ma lavorando con costanza si risolvono i problemi”.