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“L'ultimo comizio di Guglielmo Epifani da segretario della Cgil fu il 16 ottobre 2010 a piazza San Giovanni. Io, sempre in quella piazza, feci il mio primo comizio da segretario della Fiom. Qualche settimana dopo divenne segretaria generale Susanna Camusso, prima donna alla guida della Cgil”. Con queste parole il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ricorda, a RaiNews24, l’ex leader sindacale Guglielmo Epifani, scomparso nel primo pomeriggio di ieri (lunedì 7 giugno). “Camusso – aggiunge Landini – è stata la prima donna alla guida della Cgil. Anche in questo Epifani ha lasciato il segno, indicando chiaramente cosa vuol dire valorizzare la differenza di genere”.
“La notizia della morte ci ha colti impreparati, non era assolutamente prevista, siamo rimasti senza parole”, spiega Landini, tratteggiando il profilo di Epifani. “Una persona molto gentile, affettuosa, accogliente, capace di ascoltare, con cui entravi in sintonia facilmente. Ti metteva a tuo agio, non ti faceva pesare ruolo e cultura. Era anche molto rispettoso quando la dialettica interna portava a confrontarsi su idee diverse”, aggiunge il segretario generale Cgil, rimarcando che “le battaglie di Epifani per il lavoro non sono mai state di parte, ma difendendo il lavoro tutelava gli interessi del Paese”.
Con Epifani scompare “una persona che ha dedicato tutta la sua vita al mondo del lavoro, alla rappresentanza e alla tutela di chi per vivere ha bisogno di lavorare, dandogli anche la dignità di chi pensa non solo ai propri interessi ma agli interessi del Paese”. E uno degli insegnamenti che lascia, prosegue Landini, è che “una grande organizzazione come la Cgil è fatta di tante differenze, ma l'unità dell'organizzazione si trova facendo la sintesi tra le varie differenze, invitando tutti a un interesse comune”.
Domani (mercoledì 9 giugno), aggiunge Landini riferendosi ai funerali e alla funzione laica, “lo accompagneremo, lo ricorderemo con una commemorazione per come gli è dovuto”. “Ma soprattutto nelle prossime settimane – conclude il segretario generale della Cgil – stiamo pensando a come organizzare alcuni momenti di approfondimento più importanti per poter con intelligenza, serietà e meticolosità, come era anche Guglielmo, riflettere su ciò che ci lascia e sul contributo importantissimo che ha dato alla nostra organizzazione e al Paese”.