Dopo un decennio di discussioni, il 10 aprile 2024 l'Eurocamera ha dato il via libera al nuovo Patto europeo di migrazione e asilo. Ma quello che poteva essere il passo decisivo verso il superamento del Trattato di Dublino si è tradotto in 10 proposte di legge che rendono ancor più stringenti le politiche migratorie comunitarie.

Tra l'altro, infatti, si prevede un rafforzamento materiale dei confini europei, attraverso la creazione di barriere fisiche come muri, recinzioni e filo spinato, e la possibilità di finanziare strutture detentive e controlli di frontiera in paesi terzi, come sta tentando di fare l’Italia in Albania. Inoltre, prevede l’uso di sistemi biometrici per registrare più velocemente i migranti, procedure più sbrigative per l’espulsione dei richiedenti asilo arrivati in maniera irregolare e un meccanismo limitato di ricollocamento dai paesi di arrivo a quelli interni.

Più di 160 organizzazioni umanitarie hanno criticato duramente il testo, sostenendo che creerà un “sistema crudele”, che “normalizzerà” la detenzione arbitraria e l'espulsione dei richiedenti asilo.

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