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Dopo l'annuncio da parte del presidente della Repubblica tunisina di misure eccezionali per scongiurare il pericolo imminente e permettere alle istituzioni dello Stato di riprendere il loro normale funzionamento, dalla presidenza del principale sindacato del Paese, l'Ugtt viene resa nota la posizione della confederazione attraverso le richieste del segretario generale Noureddine Taboubi. Una dichiarazione che parte dall'esame della crisi aggravata dalla pandemia. Così l'ufficio di presidenza del sindacato:
1- Ricorda che l'Ugtt ha ripetutamente sottolineato l'ampiezza della crisi che prevale nel Paese, ha messo in guardia contro la sua recrudescenza e valutato le sue ripercussioni nel preambolo della sua presa di posizione al cui centro vi era la necessità di riaprire il dialogo nazionale;
2- Dichiara che questa crisi ha ormai raggiunto il suo apice, ha ostacolato il normale funzionamento delle istituzioni dello Stato, ha causato la rottura delle relazioni tra i suoi diversi apparati e ha deteriorato la situazione economica e sociale del Paese, che già soffriva di un aumento senza precedenti dell'impoverimento e dell'indigenza della popolazione e l'aumento delle disparità tra le diverse categorie sociali e le regioni del paese, sullo sfondo di una recrudescenza della corruzione ed il saccheggio dei fondi pubblici, per non parlare della flagrante violazione delle leggi e dei regolamenti in vigore da parte di potenti lobby e di alcuni partiti che beneficiano dell'impunità, a volte usando la violazione della legge come pretesto, e a volte ricorrendo a prendere il controllo del funzionamento dello Stato, compresa la magistratura, e adattando la legislazione a loro vantaggio. Inoltre, l'adozione di una politica di ricorso sistematico al debito estero ha ipotecato il paese e ha inferto un duro colpo alla sovranità nazionale.
. 3- Afferma che è urgente porre fine alla fase più pericolosa che il Paese sta attraversando e che è il momento di identificare i responsabili del deterioramento della situazione generale del Paese.
4- Plaude le manifestazioni pacifiche dei movimenti popolari svoltesi in diverse regioni, denunciando gli atti di repressione perpetrati dai governi successivi contro questi movimenti, che hanno portato alla violazione delle libertà individuali e all'arresto di molti manifestanti e attivisti, atti che avrebbero potuto portare il paese alla tirannia.
5- Sottolinea la necessità di aderire alla legittimità costituzionale in qualsiasi misura presa in questo periodo difficile per garantire il rispetto della Costituzione e la continuità del processo democratico e per permettere al Paese di ritrovare la sua stabilità e sviluppare le sue capacità sul cammino della costruzione e della crescita.
6- Sottolinea che le misure eccezionali decise dal Presidente della Repubblica devono essere accompagnate da garanzie costituzionali, lontane da un'eccessiva centralizzazione, e chiede che vengano fissati gli obiettivi di queste misure e la durata della loro applicazione affinché non diventino misure permanenti, ed esige il ritorno al normale funzionamento delle istituzioni dello Stato in modo tempestivo. Va garantito il rispetto dei diritti e delle libertà, comprese le libertà economiche e sociali nella loro totalità, ricorrendo a meccanismi democratici partecipativi, indipendentemente dal carico politico che potrà essere adottato, e ciò nel quadro di una chiara tabella di marcia che includa obiettivi precisi, modalità e un calendario di attuazione, al fine di rassicurare il popolo ed eliminare ogni suo timore.
7. Elogia le istituzioni militari, invitando tutti i protagonisti a tenerla fuori dai negoziati e dalle controversie politiche, e ricordando il suo ruolo decisivo nel mantenimento dell'ordine e della difesa, così come nella protezione del paese e nella conservazione del carattere civile dello Stato.
8. Riafferma la necessità di una revisione delle decisioni prese dal Capo dello Stato riguardo al sistema giudiziario al fine di garantirne l'indipendenza.
9. Esprime il suo rifiuto dell'uso della violenza da parte di chiunque, indipendentemente dal suo status, posizione o motivazioni. Allo stesso modo, rifiuta categoricamente qualsiasi politica di vendetta e di regolamento di conti per assicurare una soluzione pacifica di questa fase particolarmente delicata.
Noureddine Taboubi è il segretario generale dell'Ugtt