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La maggioranza è stata schiacciante. Il 58,15% degli elettori svizzeri ha approvato la proposta di portare il salario minimo ad almeno 23 franchi (21 euro) l'ora per 41 ore di lavoro a settimana. A conti fatti si tratta di 3 500 euro. Un voto che soddisfa le richieste del sindacato e dei partiti progressisti e che arriva a sei anni dalla bocciatura con un referendum federale. In piena pandemia e con gli effetti del coronavirus che gravano anche sull'economia elvetica, è decisamente una buona notizia per le famiglie e i lavoratori più vulnerabili, aumentati in questi mesi soprattutto tra i cittadini di origine straniera. La riforma, votata domenica 27 settembre, entrerà in vigore il 17 ottobre. A beneficiarne saranno circa 30 000 addetti con basso salario, due terzi dei quali donne.