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È stato firmato martedì 30 marzo il contratto collettivo per l’industria metalmeccanica tedesca. Intanto l’accordo è stato raggiunto per i circa 700 mila dipendenti nella regione Renania Settentrionale-Vestfalia. Nei prossimi giorni ci sarà una contrattazione fra l’IG Metall e l’associazione datoriale per estendere i risultati anche alle altre regioni. Il nuovo contratto collettivo scade il 30 settembre 2022.
A giugno, i dipendenti dell’industria metalmeccanica ed elettrica riceveranno un “bonus Corona” netto di 500 euro. Gli apprendisti riceveranno un pagamento una tantum di 300 euro. A luglio, i salari aumenteranno del 2,3 per cento. Gli aumenti mensili, tuttavia, saranno accumulati e versati a febbraio 2022 in forma di “pagamento di trasformazione” pari al 18,4 per cento della paga mensile. Nel 2023 il pagamento di trasformazione aumenterà al 27,6 per cento della paga mensile e da allora in poi diventerà un pagamento straordinario annuale ricorrente.
Il pagamento di trasformazione del 18,4 per cento, e poi dal 2023 del 27,6 per cento di uno stipendio mensile, può essere utilizzato dalle aziende secondo la loro situazione economica. Le imprese che stanno andando bene, verseranno i soldi ai loro dipendenti. Le aziende che si trovano in difficoltà potranno invece convertire il pagamento di trasformazione in più tempo libero per i dipendenti, riducendo così l’orario di lavoro e salvaguardando l’occupazione.
L’IG Metall aveva già creato una tale possibilità di scelta tra denaro o tempo libero nel 2019, mediante l’aumento contrattuale aggiuntivo. In questo caso le lavoratrici e i lavoratori possono scegliere individualmente fra l’aumento salariale od otto giornate libere. Finora molti dipendenti hanno scelto più tempo libero per se stessi e le loro famiglie. Durante la pandemia, molte aziende hanno anche utilizzato queste otto giornate collettivamente per salvaguardare i posti di lavoro. Il nuovo pagamento di trasformazione aggiunge a livello aziendale un’altra opzione collettiva fra aumento salariale e tempo libero.
In combinazione con altri elementi del contratto collettivo, come la possibilità introdotta nel 2019 di trasformare l’aumento contrattuale aggiuntivo in otto giornate libere, ora è possibile ridurre il lavoro settimanale di tre ore per arrivare così a una settimana lavorativa di quattro giorni. Riducendo l’orario settimanale da 35 a 32 ore, verrebbero pagate un po’ più di 34 ore. Questa possibilità esiste intanto per un periodo massimo di 36 mesi. In questi tre anni sarebbero esclusi anche dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Questo significa che le aziende possono ora affrontare anche processi di trasformazione di più lunga durata, come per esempio il passaggio alla produzione di auto elettriche.
Con le nuove regole quadro per i “contratti collettivi per il futuro”, l’IG Metall e i consigli di fabbrica possono per la prima volta anche prendere l’iniziativa rispetto alla progettazione del futuro delle aziende. È prevista la possibilità di negoziare, ad esempio, i profili dei prossimi obiettivi, gli investimenti nel sito, nei prodotti sostenibili e nel lavoro del futuro. In passato questo è stato possibile solo quando l’azienda era già in crisi: il datore di lavoro si rivolgeva ai consigli di fabbrica e all’IG Metall per negoziare tagli del personale e concessioni agli standard fissati dal contratto collettivo. Ora, invece, l’IG Metall e i consigli di fabbrica possono intervenire anche prima di una crisi e chiedere all’azienda di negoziare un contratto collettivo per il futuro.
Un tema che rimane ancora aperto riguarda l’allineamento delle condizioni di lavoro nelle regioni orientali agli standard delle regioni occidentali. Questa richiesta sarà oggetto della contrattazione nella regione Berlino-Brandeburgo-Sassonia nelle prossime settimane.
Dal punto di vista dell’IG Metall il nuovo contratto collettivo contiene miglioramenti per quanto riguarda l’occupazione, il futuro e il salario. Per ottenere questi risultati nelle ultime quattro settimane quasi un milione di lavoratrici e i lavoratori hanno fatto pressione con i loro scioperi di avvertimento sull’associazione imprenditoriale. Solo nelle ultime tre settimane una media giornaliera di 24 mila persone ha interrotto il lavoro. Era prevedibile che il rinnovo del contratto sarebbe stato difficile nella più grande crisi economica del dopoguerra. Ma alla fine la pressione degli scioperi di avvertimento ha fatto sì che i datori di lavoro hanno dovuto rinunciare alla loro richiesta di un blocco dei salari per il 2021.
“Questo contratto collettivo offre risposte valide sia ai problemi attuali derivanti dalla pandemia sia alle sfide strutturali legate ai processi di trasformazione”, ha spiegato il segretario generale dell’IG Metall Jörg Hofmann. Secondo il leader sindacale l’IG Metall è riuscita a impedire che nel mezzo di una delle crisi più gravi della storia della Repubblica Federale Tedesca le conseguenze della crisi venissero scaricate unilateralmente sulle lavoratrici e sui lavoratori. Il fatto che il nuovo contratto collettivo contribuisca a stabilizzare i redditi dei dipendenti e a salvaguardare i posti di lavoro viene visto, prima di tutto, come una questione di giustizia. “Così facendo – conclude Hofmann ¬– stiamo anche rafforzando la domanda e, quindi, sostenendo lo sviluppo economico del paese”.
Volker Telljohann è senior researcher all'Ires Emilia-Romagna