Due anni fa la morte della giovane donna iraniana Mahsa Amini, mentre era sotto custodia della “polizia morale” del regime. Una ricorrenza, quella del 16 settembre, nella quale la premio Nobel per la pace iraniana Narges Mohammadi ha esortato le Nazioni Unite ad agire contro l'apartheid di genere in Iran

Masha Amini fu arrestata a Teheran con l’accusa di avere violato la legge sull'obbligatorietà dello hijab. Dopo avere subito la brutalità della polizia iraniana è morta in carcere. Esplosero proteste in tutto il Paese per chiedere maggiori diritti nel Paese mediorientale e che hanno visto protagonista l’organizzazione “Donna vita libertà”, poi conosciuta e sostenuta in tutto il mondo.  

Nel giorno dell’anniversario della morte di Masha Amini, nella sede della Federazione nazionale della stampa, si è tenuta una conferenza organizzata da Amnesty international Italia per parlare dell’ulteriore perdita di diritti in Iran negli ultimi due anni e ascoltare testimonianze dirette di alcune donne. Nel video le voci di Sahdy Alizadeh e Parisa Nazari, attiviste del movimento “Woman Life Freedom for Peace and Justice”, e quella di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia. 

Con loro sono intervenuti alla conferenza stampa anche Taghi Rahmani, coniuge di Narges Mohammadi, prigioniera di coscienza e premio Nobel per la pace 2023, Sadaf Baghbani, manifestante iraniana del movimento “Donna vita libertà”, e  Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi