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Prima di tutto un ringraziamento non formale al ministro Roberto Speranza per aver dato anche alle parti sociali e a chi rappresenta il mondo del lavoro la possibilità di partecipare a questo importante appuntamento. Il lavoro, gli uomini e le donne che lo svolgono, è stato determinante nel fronteggiare la pandemia. Penso innanzitutto a quanti occupati nelle corsie degli ospedali, nelle terapie intensive, e a dare assistenza al proprio domicilio a chi colpito dal Covid. E penso anche a quanti, a rischio della propria incolumità, hanno operato nei cosiddetti servizi essenziali consentendo a noi di rimanere al sicuro nelle nostre case. Il lavoro che ha salvato e salva il Paese è quello tutelato, ben retribuito e stabile.
Per noi è indispensabile che l'Italia proponga lo stop ai brevetti sui vaccini. Il diritto alle cure deve essere per tutti e tutte. Fino ad oggi sono oltre 4,5 milioni i morti di Covid 19 nel mondo. Solo l’1,3% degli abitanti dei paesi in via di sviluppo ha ricevuto almeno un’iniezione di vaccino. È indispensabile che il G20 si faccia carico della necessità di sospendere i brevetti sui vaccini, per arginare la pandemia a livello mondiale, prima che sia troppo tardi. È un atto di giustizia assicurare l’accesso al vaccino e alle cure per tutti, ma è un interesse globale di tutti i Paese per evitare che l’arrivo di nuove varianti vanifichi i risultati delle campagne vaccinali. Serve per garantire il diritto alla salute, serve per garantire la ripresa economica.
La pandemia ha dimostrato che è essenziale estendere la copertura sanitaria di tipo universale per assicurare il diritto alla salute e alle cure per tutti senza distinzioni, finanziando adeguatamente i sistemi pubblici, garantendo un accesso equo a servizi di qualità per tutte le persone, valorizzando il lavoro degli operatori sanitari come risorsa fondamentale.