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Il movimento sindacale, nel corso della sua storia secolare, ha costantemente lottato contro le azioni ed espressioni dell’odio perpetrate dall’estrema destra. La crisi finanziaria, l’austerità e l’insicurezza hanno costituito un terreno fertile per la crescita dell'estrema destra e dei populismi, che hanno sfruttato fallimenti e difficoltà, caratterizzando il dibattito politico a livello globale, con un enorme impatto anche sul mondo del lavoro. Narrazioni divisive, razzismo, esclusione e colpevolizzazione dei più vulnerabili sono entrate a far parte degli argomenti con cui quotidianamente si confronta chi crede nell’uguaglianza, nella giustizia e nella solidarietà.
Per approfondire questo problema e rispondere alla sfida posta dall’avanzata degli estremismi di destra anche nei luoghi di lavoro, durante il periodo di confinamento la Ces (Confederazione europea dei sindacati), ha voluto avviare un dibattito con le organizzazioni affiliate, che ha portato all’adozione di una tabella di marcia volta a costruire la risposta sindacale alle destre ed estreme destre in Europa.
La tabella di marcia si articola in 15 azioni lungo un arco temporale di un anno, da settembre 2021 a settembre 2022, e richiede la cooperazione e la partecipazione attiva da parte delle organizzazioni affiliate anche attraverso un gruppo di lavoro costituito allo scopo. Le 15 azioni sono basate sulla necessità di acquisire una consapevolezza condivisa del problema, di adottare conseguentemente comportamenti congrui e sviluppare competenze adeguate.
Tra i principali argomenti sono comprese la comunicazione, la memoria e la formazione, e proprio per questo si è deciso di assegnare un ruolo centrale e propulsivo all’Etui, l’Istituto sindacale europeo per la formazione e la ricerca legato alla Ces. Etui, infatti, dovrà organizzare una serie di appuntamenti formativi per formatori sindacali, per sindacalisti e per comunicatori, avviare una ricerca per mappare e valutare presenza e pervasività dei movimenti legati all’estrema destra nei luoghi di lavoro nei diversi paesi, creare un archivio online di pratiche sindacali per raccogliere materiali educativi realizzati dalle organizzazioni affiliate sul tema, nonché accordi, contratti e intese conclusi tra le parti sociali che contengano clausole a contrasto di questi estremismi.
La Cgil, insieme al sindacato belga Fgtb, al Tuc del Regno Unito e all’Etui sta progettando il corso in presenza che darà il via al programma di formazione. Questo primo appuntamento, dal 6 all’8 dicembre a Bruxelles, sarà dedicato a sindacalisti e formatori sindacali e ha l’obiettivo di porre le basi per la costruzione della risposta del movimento sindacale agli estremismi di destra.
La Conferenza di medio termine della Ces, organizzata a Lisbona dall’8 al 10 novembre, ospiterà una tavola rotonda sul percorso intrapreso per costruire la risposta sindacale alla crescita e all’affermazione dell’estrema destra, con la partecipazione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, di Reiner Hoffman, segretario generale della Dgb Germania, di Miranda Ulens, segretaria generale Fgtb Belgio e di Ester Lynch, vicesegretaria generale Ces.
La Ces, oltre all’intenzione di proporre l’inclusione di un punto sulla "risposta delle parti sociali all'ascesa dell'estrema destra" nel futuro programma di lavoro di dialogo sociale 2022-2024, ha promosso la realizzazione di una piattaforma per proporre petizioni sindacali europee il cui nome sarà megaphone.europe. Questo strumento consentirà alle organizzazioni affiliate e ai loro iscritti di lanciare petizioni e organizzare e mobilitare lavoratori e sostenitori.
Parallelamente, è in fase di progettazione una rete informatica sindacale europea detta ETUCyberNet, composta dai comunicatori e attivisti dei social media delle organizzazioni affiliate per unirsi in uno spazio digitale permanente e disponibile e condividere materiali di comunicazione, inclusi quelli relativi alla lotta all’estrema destra e all'estremismo di destra.
Il segretario generale della Cgil, in occasione dell’imponente manifestazione di solidarietà ricevuta da parte delle organizzazioni sindacali e della società civile di tutto il mondo a seguito degli attacchi del 9 ottobre scorso, ha lanciato la proposta di costituire una rete sindacale internazionale antifascista, ulteriore strumento solidale e collettivo a sostegno della lotta agli estremismi.
L’area delle politiche europee e internazionali seguirà costantemente lo sviluppo di queste iniziative e fornirà aggiornamenti ed informazioni.
Monica Ceremigna, Area politiche europee e internazionali Cgil