Una manifestazione ampia e partecipata, quella che è si svolta oggi a Bruxelles a difesa del lavoro, per tutelare l’industria nell’Unione europea, chiedere investimenti per una giusta transizione ed evitare gli esuberi. Grande affluenza alle 10.30 sotto la sede del Consiglio europeo, in place Jean Rey, per l’appuntamento proclamato da IndustriALL, la Federazione Europea dei sindacati dell’industria. Tanti voci si sono alternate dal palco per ribadire un messaggio forte a favore dell’occupazione.

Gesmundo, Cgil: serve piano industriale europeo

“La manifestazione a Bruxelles è l’ennesimo grido di allarme che il mondo del lavoro industriale lancia tanto alle Istituzioni europee che a quelle nazionali: basta austerità e deregolamentazione del mercato del lavoro, basta con gli accordi commerciali iniqui e con la concorrenza sleale e sì ad un vero e proprio piano industriale europeo che, attraverso una moratoria sui licenziamenti e un nuovo ruolo pubblico sia in grado di proteggere il lavoro in Europa e in Italia”. Queste le parole del segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo, pronunciate proprio dalla manifestazione.

“L’Europa, e ancor più il nostro Paese – afferma -, hanno bisogno di un programma di investimenti pubblici che sia in grado di rilanciare le attività industriali e manufatturiere e che sappia dispiegare un piano di interventi a supporto della produzione, a cominciare dai grandi asset a partecipazione pubblica”.

Gesmundo chiede poi che “finisca questo penoso scaricabarile con cui, come nel caso del nostro Governo e del Ministro Urso, si continua a rimandare ad altre responsabilità sovranazionali la soluzione di una delle più gravi crisi della produzione del dopoguerra: c’è bisogno di coerenza, determinazione e soprattutto di un nuovo protagonismo pubblico”.

Leggi anche

De Palma, Fiom: la transizione si fa solo coi lavoratori

“In Europa crescono nazionalismi e aziendalismi e a pagarne le spese sono lavoratori e lavoratrici. Chiediamo lo stop ai licenziamenti, più investimenti per garantire occupazione e redistribuzione in termini di salario”. È quantro dichiara Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil, interpellato dalle agenzie a margine della manifestazione dei lavoratori del settore metalmeccanico e chimico. De Palma sottolinea inoltre: “Se c'è un futuro per l'Europa, questo si dovrà fondare sul lavoro. È l'unico modo in cui può avvenire la transizione, assieme a lavoratrici e lavoratori”.

Falcinelli, Filctem: la Ue operi contro la deindustrializzazione

L’Unione europea deve scendere in campo contro la deindustrializzazione in atto negli Stati membri. Ne è convinto Marco Falcinelli, segretario nazionale della Filctem Cgil, anche lui in piazza a Bruxelles. “Oggi è una giornata molto importante – esordisce -. Erano anni che non si vedeva una manifestazione così grande del sindacato dell’industria. E questo significa che siamo a un momento di svolta per le politiche industriali dell'Europa: i processi di transizione, sia quella energetica sia quella digitale, stanno interessando tutta l'industria del pianeta e in Europa siamo fortemente in ritardo nel mettere in campo delle politiche che possano sostenere l'industria l'industria europea. Abbiamo per tanti anni ignorato il pericolo che veniva dalle grandi potenze mondiali”. E ancora: “Condividiamo gli obiettivi del Green Deal, anzi li appoggiamo. Il problema è che non sono stati accompagnati da politiche industriali che potessero consentire il raggiungimento di quegli obiettivi. Gli investimenti vanno fatti sull’industria, vanno fatti sulla buona occupazione e non sulle armi”. 

Le vicepresidenti incontrano il sindacato

Le vicepresidenti della Commissione Ue per l'Industria, Stéphane Séjourné, e per i Diritti sociali e le competenze, Roxana Mînzatu hanno incontrato i rappresentanti di IndustriALL. L'incontro, si ricorda in una nota, arriva a poche settimane dalla presentazione del Clean Industrial Deal e del pacchetto Omnibus, che ha l’obiettivo “di dissipare i timori che gli sforzi di semplificazione da compiere incidano sugli obiettivi sociali e di dare visibilità ai piani settoriali”.