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Dopo molti anni, torna a vivere, anche “fisicamente”, l’ufficio di collegamento e rappresentanza a Bruxelles dell’Area politiche europee ed internazionali della Cgil.
Lo abbiamo immaginato come uno “strumento”, a disposizione di tutte le strutture della Cgil: della sede confederale, delle categorie, dei territori, dei servizi, dell’organizzazione tutta. Uno strumento capace di agevolare il necessario collegamento tra le iniziative del nostro sindacato a livello nazionale e le istanze europee – sia sindacali che istituzionali.
Ha sede accanto agli uffici dell’Inca Belgio, per una scelta non casuale: perché anche grazie all’interazione con l’assistenza quotidiana che forniamo ai nostri connazionali all’estero, si evincono – sempre più spesso – quei bisogni individuali che la Cgil vuole trasformare in diritti collettivi.
Da anni, la Cgil è convinta che - per rafforzare il proprio ruolo e rendere più incisive le proprie rivendicazioni - non si può prescindere dal livello europeo e internazionale.
Del resto, non esiste ormai ambito della realtà sociale ed economica italiana che non sia strettamente connesso, se non dipendente dalle indicazioni delle istituzioni comunitarie. E, sempre più spesso, le nostre battaglie per affermare diritti e conquiste per le lavoratrici e i lavoratori trovano proprio a Bruxelles il luogo fondamentale dove incanalarsi.
Per questo è necessario, oggi più che mai, in un contesto geopolitico profondamente mutato ed in continua trasformazione essere forti e radicati nell’Unione europea.
L’Ufficio Cgil Europa svolge, dunque, un’azione di contatto con le istituzioni europee, (Commissione, Consiglio, Europarlamento, Comitato economico e sociale europeo ecc.). Nonché con le rappresentanze europee del nostro Paese (i gruppi parlamentari, la Rappresentanza permanente dell’Italia presso la Ue, le singole rappresentanze regionali, le rappresentanze delle Camere di commercio, le organizzazioni di rappresentanza degli operatori economici e datoriali) nonché con la multiforme e variegata società civile che contraddistingue l’ambito europeo.
Al tempo stesso, coerentemente col grande investimento che la Cgil ha deciso di fare sulla dimensione sindacale europea, l’Ufficio curerà sotto l’indirizzo della Confederazione e dell’Apei le relazioni quotidiane della Cgil con la Confederazione europea dei sindacati (Ces/Etuc).
Le azioni sindacali europee assumono sempre maggiore importanza e richiedono una nostra presenza attiva e una interazione costante, sia nelle loro articolazioni e strutture che nei momenti di analisi, confronto e decisione comune tra sindacati europei. Per rendere il nostro ruolo più incisivo, l’Ufficio cura lo scambio continuo di informazioni con tutte le aree della Cgil nazionale, con le varie categorie e con i territori. Anche per questo, l’ufficio è a disposizione dei vari livelli della Cgil come elemento di supporto logistico per le loro relazioni con le realtà europee a Bruxelles.
Tutto ciò per raggiungere il duplice scopo di avere informazione e conoscenza diretta delle politiche e della legislazione europea e per poter conseguentemente incidere - attraverso la pressione che come sindacato possiamo esercitare - per influenzare le scelte che vengono fatte a livello istituzionale europeo a favore degli interessi dei lavoratori.
Con l’Ufficio Cgil Europa la Cgil fa un investimento consapevole e al tempo stesso accetta una sfida: la vinceremo se saremo capaci non solo di utilizzare, ma di arricchire e far vivere questo nostro “strumento” con l’azione e le idee di tutte le diverse realtà della nostra Confederazione.
Salvatore Marra, coordinatore Area delle politiche europee e internazionali Cgil