Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil inviano una lettera all’ambasciatore iraniano in Italia, Mohammad Reza Sabouri, per chiedere la liberazione di Pakhshan Azizi, Verisheh Moradi e Sharifeh Mohammadì in rappresentanza delle donne delle tre maggiori organizzazioni sindacali italiane.

Le tre donne, come si ricorda nella missiva, sono state arrestate per il loro impegno a favore dei civili curdi, torturate, condannate nell’ambito di processi iniqui e sottoposte a un durissimo regime di detenzione per cui le loro condizioni sono estremamente precarie. Nel caso di Sharifeh Mohammadì, si tratta inoltre di una sindacalista, già componente del comitato di coordinamento per la costituzione di organizzazioni sindacali in Iran, condannata a morte proprio per la sua attività.

Quindi la richiesta di Cgil, Cisl e UIl: “La invitiamo, Eccellenza, ad attivarsi per impedire che ancora una volta venga eseguita la condanna a morte di tre donne che hanno come sola colpa quella di essere dalla parte dei diritti della popolazione e dei lavoratori. Lo stop alle esecuzioni, la cancellazione delle condanne e il rilascio di Azizi, Moradì, Mahammadì e degli altri prigionieri politici, sindacali e civili così come il rispetto delle libertà sindacali, politiche e religiose, sono per noi, e ci auguriamo lo siano anche per Lei, un passo importante per le relazioni tra popoli e Paesi”.