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“Anno storico”, il 2024. Così lo definisce la Csi-Ituc (la confederazione dei sindacati internazionali) nel segnalare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale un calendario fitto di appuntamenti elettorali che coinvolgeranno “più di quattro miliardi di persone”. Per questo il sindacato lancia una sua campagna, Per la democrazia, “con l’obiettivo di unificare il potere dei lavoratori” e nutrire la democrazia di una “visione sindacale”.
Guarire la democrazia
“La democrazia nel mondo è gravemente malata - dichiara il segretario generale della Csi-Ituc, Luc Triangle -. Assistiamo a un aumento dell’autoritarismo, delle ideologie di estrema destra, dell’influenza negativa delle corporation sulla politica, e i diritti dei lavoratori si indeboliscono sempre di più”.
Ma per Triangle “le organizzazioni dei lavoratori hanno la capacità di guarire la democrazia” e hanno la ‘visione’ che serve “per ringiovanirla”. “Questa campagna - spiega il numero uno del sindacato mondiale - riunirà il potere collettivo dei sindacati di tutto il mondo per difendere i valori democratici e i diritti dei lavoratori, iniziando dal posto di lavoro e proseguendo fino al livello delle istituzioni globali”.
Cattivi segnali
Se guardiamo alle anteprime elettorali concluse finora, la sfida è di quelle difficili. Il 2023 si è concluso con due affermazioni tutt’altro che promettenti, quelle di Milei in Argentina e dell’olandese Wilders nel cuore dell’Unione europea. Due “figli” di Trump e Bannon, populisti, estremisti, apertamente di destra.
In Portogallo, a marzo, ha vinto di un filo la coalizione di centrodestra Alleanza Democratica, il cui leader, Luís Montenegro, ha ricevuto l’incarico di formare un governo che sarà, però, di minoranza. La vera novità del voto lusitano, infatti (e purtroppo), è quel 18 per cento di consensi ottenuti dal partito di estrema destra Chega (Basta), che ha raddoppiato il risultato del 2022 e ha ottenuto 48 seggi in Parlamento. Il partito guidato da André Ventura ha quadruplicato i seggi dal 2019, anno della sua fondazione. Ma Montenegro ha escluso una coalizione di governo che includa l’estrema destra.
La Germania riesce - ma ancora per quanto? - ad arginare o isolare la destra estrema di Afd, partito che però viaggia ormai a doppia cifra percentuale nelle intenzioni di voto. La Russia - e chi ne dubitava - sarà guidata ancora da Putin fino al 2030. Per gli Stati Uniti si aggira lo spettro di Trump: sapremo solo a novembre se resterà un fantasma e nient’altro. Nella Ue invece si voterà a giugno. Sotto pessimi auspici, ammettiamolo. L’unica eccezione sembra essere la Spagna. Ma per il resto, solo sofferenza. Destra, estrema destra, e sofferenza.
C’entra l’austerità
Come spiegava tempo fa a Collettiva Salvatore Marra, coordinatore dell’Area internazionale Cgil, “i segnali in Europa sono contraddittori. Il voto in Polonia ha impresso una svolta europeista a quel Paese. In Spagna, con una risicatissima maggioranza, il centrosinistra tiene. Ma più in generale, purtroppo, se guardiamo alla maggioranza dei governi nei Paesi europei, ci troviamo di fronte a coalizioni ‘blu-nere’. Quindi conservatori al potere oppure - come ad esempio accaduto in Olanda, in Italia e in alcuni paesi nordici, inclusa la Svezia - governi a carattere autoritario e neofascista. Questa situazione è anche il frutto delle politiche di austerità”.
Tre livelli di democrazia
Tornando alla campagna della Csi-Ituc, il sindacato non perde però un ottimismo della volontà: “Insieme possiamo dare forma a un mondo che valorizzi la democrazia, la giustizia e l’uguaglianza per tutti”, scandisce sempre Triangle.
La campagna si concentrerà su tre livelli di democrazia:
Democrazia sul lavoro
Sottolineare i diritti fondamentali dei lavoratori, ovvero la libertà di associazione, la contrattazione collettiva e il diritto di sciopero; responsabilizzare i lavoratori nei loro luoghi di lavoro.
Democrazia nella società
Sostenere la libertà di parola, sistemi fiscali equi, uguaglianza di genere, protezione sociale e servizi pubblici di qualità e sfidare il predominio degli interessi aziendali e delle ideologie di estrema destra.
Democrazia a livello globale
Chiedere la riforma delle strutture economiche internazionali per dare priorità ai diritti umani, a un sistema finanziario globale giusto, a un’equa cooperazione tra le nazioni e a una sicurezza comune pacifica.
Cosa fare
La Csi chiede che tutti abbiano un ruolo. E per aggiornamenti, informazioni e adesioni in chiave di "organizing" rimanda alla pagina dedicata. La timeline delle azioni si scandirà lungo i mesi di aprile, giugno e settembre. Gli affiliati alla Csi-Ituc possono inviare le loro prossime azioni nella campagna all'indirizzo goa@ituc-csi.org.
“Di fronte alle crescenti sfide alla democrazia e ai diritti dei lavoratori, è imperativo unirci oltre i confini per garantire che le nostre voci siano ascoltate - conclude Triangle -. Possiamo respingere l’ascesa dell’estrema destra e altre minacce alla nostra democrazia mobilitando i sindacati di tutto il mondo per chiedere un nuovo contratto sociale con valori democratici e diritti dei lavoratori al centro, per chiedere una società globale giusta”.