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Il 23 luglio conteremo il 150° giorno di guerra in Ucraina e non se ne vede la fine. Il disastro è globale. Dal popolo ucraino chiamato a difendersi dall’aggressione e dalla violenza spietata dell’armata russa e da milizie assoldate per compiere i peggiori crimini contro i civili. Alle condizioni di vita della popolazione mondiale, visto che gli indicatori degli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite hanno iniziato a invertire il trend, verso il basso.
La Fao ci informa che solo per l’anno in corso avremo oltre 50 milioni di nuovi poveri e molte comunità africane non potranno seminare e raccogliere cereali, legumi, ortaggi, per mancanza di fertilizzanti e di sementi. La guerra sta dando un ulteriore colpo al pianeta e alla salute globale, considerato che gli impegni e gli obiettivi fissati in sede internazionale per la riduzione delle emissioni di CO2 e per il contenimento della temperatura non saranno rispettati, vista la necessità di riattivare le centrali di carbone per sostituire le mancate forniture di gas e petrolio dalla Russia.
Il Segretario delle Nazioni Unite, Guterres, nei giorni scorsi ha dichiarato che abbiamo superato il “rischio zero” di una guerra nucleare e la cosa è drammaticamente eccezionale.
L’appello lanciato dalla coalizione Europe for Peace, per una giornata di mobilitazione nazionale in tutte le città italiane per il prossimo sabato 23 luglio, è rivolto a tutta la cittadinanza, per dimostrare e ribadire che la guerra va fermata subito e chiedendo “che il nostro Paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace”. Ciò che serve per fermare la guerra, l’escalation militare e la corsa al riarmo è l’impegno per un vero e serio negoziato tra tutte le parti in causa che veda l’Unione Europea protagonista e costruttrice di pace.
Se la strada della pacificazione oggi è stretta e in salita, sarà ancor più difficile se non impossibile domani, se non saremo capaci di costruire una proposta di sicurezza condivisa, fondata sulla cooperazione, sul disarmo, sul multilateralismo consegnando all’Assemblea delle Nazioni Unite l’applicazione del diritto internazionale per prevenire, gestire e risolvere i conflitti tra Stati.
Informazioni e aggiornamenti su: sbilanciamoci.info/europe-for-peace/