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Il Piano Draghi, formalizzato nel rapporto The Future of European Competitiveness, propone una visione strategica per l’Europa che, secondo il Forum Disuguaglianze e Diversità (ForumDD), rischia di mancare obiettivi cruciali come giustizia sociale e bilanciamento dei poteri economici. Il ForumDD, nel documento Piano Draghi: non ci siamo. Diagnosi, obiettivo e rimedi ai raggi X, presenta una critica accurata, sostenendo che l’attuazione del Piano potrebbe avere un impatto negativo sull’Europa, promuovendo modelli che rischiano di accentuare disuguaglianze e di ridurre la partecipazione democratica.
Discussione urgente
Per il ForumDD “l’urgenza della discussione è rafforzata dal fatto che i contenuti del Piano sono già entrati dentro la macchina istituzionale, politica e amministrativa della Commissione, come si evince dalle Lettere di Missione ai membri designati della Commissione dalla Presidente Ursula von der Leyen”.
Diagnosi del Piano: l’assenza di una prospettiva europea
Secondo l’analisi del ForumDD, il rapporto Draghi propone modelli ispirati agli Usa senza considerare adeguatamente le peculiarità europee, come la stabilità sociale e i principi di welfare che caratterizzano il continente. Inoltre, l’analisi del Forum evidenzia l’insufficienza del Piano nel considerare fattori fondamentali per l’Europa, come l’evoluzione demografica, l’ineguale accesso al welfare e il cambiamento climatico, tutti aspetti determinanti per la politica industriale e sociale.
Il documento del ForumDD è il risultato della collaborazione fra un gruppo di esperti ed esperte del Forum e riflette le idee e le proposte del volume “Quale Europa” (Donzelli, 2024), pubblicato in occasione delle ultime elezioni europee.
Le implicazioni per la giustizia sociale
Un altro punto critico è l'obiettivo del Piano di accelerare la crescita economica senza però integrarla con miglioramenti della qualità della vita, che potrebbero derivare dalle trasformazioni ambientali e dalla transizione energetica. Per esempio, il Piano associa la sicurezza con l’autonomia dai Paesi “non strategicamente allineati”, traducendo questo obiettivo in un accrescimento della spesa militare. Il risultato è un approccio che privilegia l’incremento del settore della difesa e minimizza l’inclusione sociale, considerandola come un “vincolo” piuttosto che come un obiettivo primario. Questo rischio, secondo il ForumDD, contribuisce ad aggravare la frattura tra economia e società.
Trascurati lavoro e società
Non assumendo il punto di vista delle persone, il Piano trascura gli effetti sociali delle proprie proposte e quando ne è consapevole carica sul welfare la responsabilità di rimediare. E non coglie i molteplici aspetti della vita e del lavoro in cui l’accelerazione dell’innovazione tecnologica può accrescere la “competitività” dell’Europa sul piano della produttività tanto economica che sociale.
Per il ForumDD Non affrontare con serietà le crescenti disuguaglianze economiche e sociali, ignorare l’accesso al welfare e la necessità di ridurre le barriere per i gruppi vulnerabili porterebbe a una situazione di crescente frustrazione, favorendo movimenti di protesta e sfiducia nelle istituzioni.
Poco alla formazione dei lavoratori
In particolare, il Piano dedica poche risorse all’educazione e formazione dei lavoratori nelle nuove tecnologie, limitandosi a indicazioni generiche sulle “skill necessarie per il futuro”. Il Forum propone invece un approccio più articolato, che vada oltre il semplice aggiornamento delle competenze, e sottolinea la necessità di una formazione critica che consenta ai lavoratori di adattarsi ai cambiamenti tecnologici e di affrontarli con consapevolezza.
Le proposte Draghi: meno regolamentazione e più concentrazione del potere economico
Per accelerare la crescita e la competitività, il Piano Draghi suggerisce di allentare le normative antitrust e limitare la regolamentazione nel settore digitale, favorendo la formazione di “campioni europei” nei settori strategici. Tuttavia, il ForumDD segnala il rischio che queste politiche favoriscano un’ulteriore concentrazione del potere economico, riducendo l’accesso ai mercati per le piccole e medie imprese e mettendo a rischio la diversità e l’innovazione. Il documento osserva inoltre che l’eccessiva deregulation nei settori dei Big Data e dell’intelligenza artificiale rappresenterebbe un allontanamento dall’approccio europeo, che si fonda su diritti e benessere sociale.
Impatti sociali e democratici
Secondo il ForumDD, la governance proposta dal Piano ridurrebbe la partecipazione democratica, affidando le decisioni più rilevanti alla Commissione Europea, relegando a ruoli marginali Parlamento e cittadini. Questo è un aspetto che il Forum considera preoccupante, specialmente per quanto riguarda l’approccio alla transizione digitale, dove le decisioni potrebbero essere prese senza un adeguato confronto pubblico. Inoltre, l’eccessiva velocità con cui si intende adottare il Piano, similmente a quanto avvenuto per il Next Generation EU, potrebbe limitare la trasparenza e il coinvolgimento democratico.
In conclusione, il Forum Disuguaglianze e Diversità esorta a un dibattito aperto e informato sul Piano Draghi, ponendo l’accento sulla necessità di tutelare l’interesse collettivo e i valori fondamentali dell’Europa. Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare il documento completo.