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Il progetto sociale e politico dell’Unione europea è in crisi: il rallentamento della crescita, la recessione e la stagnazione dei salari negli ultimi anni hanno colpito duramente i paesi membri. Le difficoltà economiche hanno inasprito le tensioni sociali portando alla ribalta sentimenti e tendenze apertamente nazionaliste e antieuropeiste, delle quali il voto per la Brexit e la crisi dei migranti sono le espressioni più dirompenti. Per Joseph E. Stiglitz l’eccessiva fiducia in un neoliberismo aggressivo e in mercati non regolamentati ha privilegiato un’industria finanziaria spericolata e ha portato a un aumento della disuguaglianza tra i cittadini. Se si vuole recuperare l’identità originale del progetto europeo e preservare i valori fondanti dell’Unione – tanto più nel momento in cui sono messi a dura prova –, è necessario ripensare radicalmente le politiche economiche e la loro applicazione. In Riscrivere l’economia europea, Stiglitz avanza le sue proposte di riforme possibili e ormai necessarie, e traccia il solco da seguire per strappare l’Unione dallo stallo economico e sociale in cui versa per fare in modo che il progetto europeo possa rifiorire, garantendo un futuro migliore ai cittadini e trasformando questo complesso organismo in una forza finalmente protagonista del mondo globalizzato.
Joseph E. Stiglitz (1943), premio Nobel per l’Economia nel 2001, insegna alla Columbia University. È stato capo economista della Banca mondiale e consulente del governo statunitense. Tra i suoi libri ricordiamo: La misura sbagliata delle nostre vite (con Amartya Sen e Jean-Paul Fitoussi; Etas, 2010), Il prezzo della disuguaglianza (Einaudi, 2013), La grande frattura (Einaudi, 2016) e Invertire la rotta (Laterza, 2018). Con il Saggiatore ha pubblicato Le nuove regole dell’economia (2016).