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Sono passati più di trent’anni, eppure il suo ricordo è ancora vivo. Nella notte del 24 agosto 1989 il rifugiato sudafricano Jerry Essan Masslo, in fuga dall’apartheid, veniva barbaramente nelle campagne di Villa Literno dove lavorava come bracciante. Martedì 24 la Cgil di Caserta, alle 17.30, sarà al cimitero del comune campano per commemorare il 32esimo anniversario dell'omicidio.
La morte di Masslo ebbe una enorme eco in Terra di Lavoro e in tutto il Paese. Un grande sciopero dei braccianti all'indomani dell'omicidio, i funerali di stato (chiesti dalla Cgil) trasmessi in diretta, la prima grande manifestazione antirazzista nazionale e, soprattutto, l'approvazione della legge 39/1990 (meglio nota come “legge Martelli”) che cancellò la limitazione geografica fino ad allora esistente per i richiedenti asilo.
“Ricordare Jerry Masslo significa rinnovare l’impegno contro razzismo, violenza, intolleranza, sfruttamento e caporalato, in agricoltura e in ogni settore”, spiega Elena Russo, responsabile Dipartimento Immigrazione della Cgil Caserta, ribadendo l’impegno del sindacato “per un’integrazione e un’inclusione vere, per diritti, dignità, prospettive stabili per i migranti”.
Quest’anno la commemorazione di Jerry Masslo assume connotazioni strettamente legate all’attualità. “Diventa ancora più urgente battersi – conclude Matteo Coppola, segretario generale della Cgil Caserta – per la creazione di canali di accesso legali e stabili, per il sostegno dei salvataggi in mare e la creazione di corridoi umanitari per accogliere i rifugiati che fuggono da guerra e regimi liberticidi, come tragicamente ci ricorda la vicenda afghana dopo venti anni di una guerra inutile e migliaia di morti. La Cgil era in prima fila in quei tragici giorni del 1989 e ci sarà oggi. Sempre dalla parte degli ultimi, perché legalità, dignità, diritti e accoglienza sono valori irrinunciabili”.