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“Negando qualsiasi confronto, il Senato ha approvato, con il voto di fiducia, la conversione in legge del decreto 145/2024. Il governo continua così a negare il dialogo sui temi dell’immigrazione, una questione tanto complessa che avrebbe necessità di essere affrontata con ampi spazi di discussione e di partecipazione. È stato così superato anche il confronto parlamentare”. Ad affermarlo la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli.
“Il governo va avanti con una serie interminabile di decreti fallimentari. In tutti manca una visione generale delle politiche in materia di immigrazione e si persegue, anche attraverso il decreto flussi, ampiamente criticato dalla Cgil, una politica punitiva e restrittiva. Tutto ciò si traduce drammaticamente e negativamente sulla condizione delle persone migranti, sono sufficienti a dimostrarlo la norma di restringimento sui ricongiungimenti familiari e la norma che rende in realtà meno chiara e più debole la tutela dei migranti che denunciano una condizione di sfruttamento lavorativo”.
Per la segretaria confederale: “Siamo dinanzi ad un atteggiamento arrogante di chiusura a proposte e confronto, dannoso per le persone e per le stesse istituzioni. Tanto da non voler prendere in considerazione neppure le valutazioni preoccupate del Csm sul trasferimento di competenze alle Corti d’appello in merito alla convalida dei trattenimenti”.
“Crediamo, invece che servano serie politiche migratorie così da favorire inclusione e accoglienza, politiche che vanno costruite dimostrando disponibilità al confronto e alla possibilità, non pregiudiziale, di modificare l’approccio. Ancora una volta questo non è avvenuto, come dimostra il voto di fiducia su un provvedimento che, nato per gestire i flussi di ingresso per lavoro, è diventato veicolo per altri interventi, peggiorando complessivamente un impianto di partenza già insufficiente”, conclude Gabrielli.