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“Il governo guidato da Giorgia Meloni mostra il suo vero volto e attacca la 194”. Così Tania Scacchetti, segretaria generale dello Spi Cgil, commenta le posizioni assunte nelle ultime ore dall’esecutivo, con l’emendamento al Pnrr sulla presenza delle associazioni antiabortiste nei consultori e le conseguenti polemiche.
“Le nostre iscritte, tante delle quali furono protagoniste delle lotte che portarono alla conquista della legge 194, sono sconvolte dall’ennesimo tentativo della destra di riportare i diritti delle donne indietro di almeno cinquant’anni. Come allora saremo pronti a scendere in piazza”.
Per la sindacalista “quella che il governo, nei fatti, attacca è una norma di civiltà che va tutelata. Il problema semmai è che nel corso degli anni è stata lentamente smantellata. Invece di pensare agli antiabortisti nei consultori, il governo dovrebbe rispondere del fatto che nel nostro Paese i consultori sono inferiori rispetto a quanto previsto dalla legge e depauperati e il 60% in meno di quanti servirebbero”.
Nelle stesse ore il governo procede, con un ricorso al Tar, contro le delibere della giunta della Emilia Romagna sul suicidio medicalmente assistito. Sul fine vita la segretaria generale del sindaca Spi Cgil definisce pretestuose le motivazioni addotte dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero della Salute: “Anche in questo caso, non si vuole accettare che i cittadini tutti hanno il diritto di decidere del proprio corpo, cercando di impedire alla Regione Emilia Romagna di colmare un vuoto legislativo che, invece, resta il vero problema da affrontare”.
“Un governo che vuole imporre le sue idee, che vuole cancellare il diritto alla autodeterminazione delle donne – conclude Scacchetti – troverà da parte nostra una opposizione decisa e ininterrotta. Le persone devono poter avere una vita e un fine vita dignitosi”.