“Qui suonava Romano Held. Nato nel 1927. Imprigionato 1/5/1944. Deportato nel 1944 a Dachau. Liberato”. È la scritta che compare sulla prima pietra d’inciampo dedicata a un rom che suonava per le piazze di Trieste. Ed è propria in questa città che ha avuto luogo la cerimonia per la posa della pietra a opera della Comunità ebraica triestina.
Giorgio Bezzecchi, della Comunità rom di Milano e promotore dell'iniziativa triestina, spiega che il grande ritardo nel dedicare una delle pietre d'inciampo a un sinto è dovuta a una norma assurda che esclude chi non ha casa e residenza dall'essere ricordato come perseguitato dal nazifascismo. Trieste è andata al di là della burocrazia.
Romano Held nasce a San Pier d’Isonzo da una famiglia di musicisti che viveva nel Triestino e che, dopo le leggi razziali, si rifugia in montagna per sfuggire ai rastrellamenti. Un collaboratore dei nazifascisti fa però arrestare Romano, diciassettenne, che viene prima incarcerato e poi condotto nel campo di concentramento di Dachau.
Nell'aprile del 1945 Held è liberato dalle truppe americane, torna a suonare a Trieste, ma a soli 21 anni muore a causa di uno stato di salute devastato dalla deportazione. Ora la sua memoria vive nella triestina Piazza della Libertà.