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Inca e Spi on tour. Lunedì 23 settembre a Londra e mercoledì 25 a Manchester, presso le sedi locali del patronato della Cgil, le delegazioni nazionali dell’istituto e del sindacato, alla presenza del presidente Michele Pagliaro e della segretaria generale Tania Scacchetti, incontreranno le pensionate e i pensionati italiani residenti nel Regno Unito. Due date attesissime, nelle quali “si vuole cogliere l’occasione – ci spiega Anna Bilato, presidente dell’Inca del Regno Unito – per conoscere le istanze dei pensionati che vivono in Gran Bretagna e discutere meglio delle loro problematiche”.
"Con il patrocinio del Comites di Londra – si legge nei volantini che passano di mano in mano o rimbalzano sulle bacheche virtuali della comunità italiana nelle due città – invitiamo tutti i connazionali a partecipare all'incontro informativo di lunedì mattina – 23 settembre, ore 11:00 – a Islington – il quartiere in cui si trova la sede del patronato a Londra –, organizzato dal sindacato dei pensionati italiani per parlare di pensioni dignitose, la terza età come risorsa, sanità e non autosufficienza, beni pubblici, urbanizzazione, inclusione, regime fiscale/IMU e altro ancora, con possibilità di fare domande da parte del pubblico. L'incontro terminerà con un buffet e la possibilità di socializzare con altri connazionali. La partecipazione è libera e gratuita”. Simile l’invito per la mattinata di Manchester, 25 settembre, ore 11:00, presso la sede di 2 Tony Wilson Place, First Street.
A stimolare la voglia di esserci, però, resta “una condizione non facile, in Inghilterra come qui in Italia – spiega Anna Bilato –. In entrambi i paesi sono sempre più le persone, soprattutto anziane, le cui condizioni si avvicinano pericolosamente alla soglia di povertà. E nel Regno Unito la condizione di disagio aumenta a macchia d’olio, complice un sistema previdenziale non strutturato come il nostro, dove chi vive solo di pensione pubblica e non ha potuto contribuire a un sistema previdenziale complementare si ritrova con un reddito davvero basso, e complice un welfare, a cominciare dalla sanità, sempre più deficitario e che sta generando sempre più fragilità”.
Ragioni che “come Inca, rendono ancor più importante la nostra attività di tutela e assistenza, soprattutto quella rivolta ai pensionati: l’attività consolare e il sostegno in quei servizi specifici per chi ha anche trattamenti pensionistici italiani, la certificazione di esistenza in vita, la compilazione dei modelli red. Un sostegno che l’Inca – spiega Anna Bilato – offre gratuitamente visto che il nostro obiettivo principale è quello di supportare e assistere gli italiani all’estero, sia per la normativa italiana che per quella britannica”.
Presentazione e ascolto, insomma, sono le parole chiave alla base di questi due eventi. Come ribadisce anche Stefano Landini, segretario nazionale dello Spi Cgil. “Questa iniziativa si colloca in un quadro più amplio di incontri che abbiamo intenzione di promuovere anche in altri paesi dell’Europa, con il nostro patronato e con i sindacati esteri e le associazioni. Vogliamo misurare la condizione degli anziani, il valore delle pensioni, la condizione dello stato sociale, l’invecchiamento della popolazione per cercare di capire come garantire ai nostri pensionati all’estero un livello di vita che non sia in costante peggioramento”.
“L’obiettivo – prosegue Stefano Landini – è quello di cercare di creare una visione europea dello stato sociale e, attraverso un’analisi delle condizioni dei nostri anziani in tutti questi paesi, elaborare politiche che tengano conto di questa fotografia”.
“Con la possibilità – chiude il segretario nazionale dello Spi – di incontrare i due tipi di migranti: i vecchi minatori iscritti ancora allo Spi, che hanno formato le organizzazioni sindacali in quei paesi, e i giovani che si rivolgono a noi per far fronte alle difficoltà burocratiche, pensiamo solo a quelli che sono rimasti dopo la Brexit”.
Tania Scacchetti, Spi Cgil: “Costruire un riferimento collettivo più forte”
“Ci siamo posti un tema che riguarda la necessità di rappresentare collettivamente l’interesse di tanti pensionati che vivono all’estero – ci ha detto Tania Scacchetti, segretaria generale dello Spi Cgil –. Donne e uomini che avanzano rivendicazioni molto forti sulla loro situazione di reddito e quindi sulla loro pensione, sia su questioni burocratiche che riguardano la proprietà piuttosto che la qualità della partecipazione democratica alla vita del Paese. Noi abbiamo strutture importanti e molto attive di patronato all’estero come Cgil, però abbiamo bisogno anche di costruire un riferimento collettivo più forte con persone che hanno voglia di impegnarsi anche fuori dall’Italia a rappresentare i pensionati”.
“Abbiamo deciso di fare questi incontri – ha detto ancora Tania Scacchetti – anche perché dopo la pandemia è aumentata la consapevolezza dell’esistenza di problemi comuni in Europa su cui fare squadra e costruire politiche che riguardino non solo la tenuta del reddito, ma anche la condivisione sociosanitaria degli anziani rispetto a una popolazione che invecchia e di un Paese, l’Italia, che conta tanti migranti all’estero che dobbiamo gestire come un fatto collettivo”.
Michele Pagliaro, Inca: “Occasione giusta per rendere più forte la nostre rete”
“Questi appuntamenti sono un modo per incontrare e dialogare con gli italiani residenti all’estero, i nostri migranti, che vivono una dimensione di comunità supportata dall’Inca nel mondo. Credo che sia l’occasione giusta per rinvigorire una rete, per parlare dei problemi della categoria e per raccogliere istanze e bisogni che lo Spi avrà modo di rappresentare anche nel nostro Paese”.
“Sicuramente è una fase estremamente complicata. Credo che oggi serva una presa di coscienza collettiva della condizione del mondo che cambia, dove l’incremento dell’età delle persone e gli elementi che caratterizzano la nostra società, come per esempio la denatalità, vanno colti, devono essere oggetto di riflessioni profonde e devono essere al centro del dibattito nazionale ed europeo. Queste iniziative aprono una nuova fase e confermano l’impegno dell’Inca, della Cgil e delle sue categorie verso questi temi. Non è un caso che la Cgil abbia scelto di marcare con più decisione la sua presenza a Bruxelles in difesa dei diritti degli anziani e del welfare”.