PHOTO
"Abbiamo certificato il voto delle Rappresentanze sindacali elette nel settore metalmeccanico; la Fiom risulta il primo sindacato in assoluto in Toscana nel settore industriale, in termini sia di voti sia di membri Rsu eletti". A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Toscana Massimo Braccini: "Su 877 delegati metalmeccanici eletti nei luoghi di lavoro, 614 appartengono alla Fiom (70%), 172 alla Fim Cisl (19,61%), 77 alla Uilm Uil (8,7%), 14 ad altre organizzazioni sindacali (1,5%)".
Braccini evidenzia che "questa rappresentanza e questo riconoscimento da parte dei lavoratori ci consegnano anche una grande responsabilità. In un tempo così difficile abbiamo l'obbligo, più che mai, di protestare in nome dei diritti dei lavoratori, della libertà, della pace e della democrazia, che tanti sacrifici costarono ai nostri padri e che costituiscono ancora oggi la più seria garanzia di progresso civile".
La Cgil Fiom regionale "é impegnata ad avviare una fase di contrattazione sulle politiche industriali, sia nelle singole imprese sia con le istituzioni a tutti i livelli, al fine di condizionare le politiche di programmazione degli investimenti riguardo le risorse pubbliche del Pnrr, per vincolare l'occupazione, accompagnare i processi d'innovazione e rafforzare la struttura industriale regionale. Abbiamo il dovere di aumentare i salari, vanno ridotte le tasse sui redditi da lavoro. Il cuneo va tagliato tutto a favore dei lavoratori, le imprese hanno già preso anche troppo".
Braccini annuncia anche l'avvio di "una stagione di contrattazione per estendere il contratto di secondo livello ai tanti lavoratori di aziende che ne sono sprovviste, e nei rinnovi dei contratti aziendali, come sempre abbiamo fatto, proveremo a consolidare quote di salario fisso e a contrastare la precarietà. Inoltre va recepita la direttiva europea sul salario minimo, tenendo a riferimento il trattamento economico complessivo definito dai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Per questi motivi si rende più che mai necessaria una legge sulla rappresentanza per stabilire il peso delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro privati".