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L’Inca, il patronato della Cgil, continua la sua battaglia in prima linea contro i rischi che corrono ogni giorno lavoratrici e lavoratori. E lo fa, questa volta, mettendo a disposizione delle sue sedi, delle camere del lavoro e delle categorie uno strumento agile ed efficace. Un semplice volantino tradotto in 5 lingue, inglese, francese, albanese, romeno e punjabi.
Le lingue che più spesso si sentono parlare dai lavoratori nelle nostre campagne, durante le raccolte, sotto al solleone estivo. Le lingue diffuse nei distretti come quello di Latina. Le lingue più spesso parlate nei settori dove cresce il livello o anche soltanto il rischio di sfruttamento.
Con questo volantino l’Inca Cgil vuole diffondere, il più possibile, la conoscenza in merito ai danni da lavoro, vuole metterli in guardia, ricordargli che “di lavoro ci si può ammalare”.
“Parlare di danni da lavoro e di tutele in caso di infortunio o di una malattia professionale – ricordano Sara Palazzoli, del Collegio di Presidenza Inca nazionale, Alessandra Ambrosco, Responsabile Dipartimento Tutela del Danno, e Valeria De Amorim Pio, Responsabile Dipartimento Immigrazione e Cittadinanza – è fondamentale. La diffusione di conoscenza e l’azione di tutela sono il nostro obiettivo anche per le lavoratrici e i lavoratori immigrati che lavorano nel nostro territorio”.
“Gli studi sulle immigrazioni – aggiungono – mettono in evidenza che molte lavoratrici e lavoratori immigrati lavorano da tempo nel nostro territorio, anche in settori molto esposti al rischio e, pertanto, hanno bisogno di conoscere e, quindi, attivare la giusta tutela in caso di infortuni e di malattie professionali”.