"Non avevamo mai visto nulla di simile. La nostra preoccupazione cresce di giorno in giorno. Non riusciamo a immaginare come potrà finire questa storia": si apre così il report di Antigone a un anno dal decreto Caivano, il provvedimento del governo Meloni che voleva contrastare con misure urgenti il disagio giovanile, la povertà educativa, la criminalità minorile e fornire sicurezza dei minori stessi in ambito digitale.
Susanna Marietti, Antigone, sintetizza il significato dei dati raccolti nel rapporto che certificano il fallimento del decreto, perché non ci sono mai stati così tanti ragazzi negli Istituti di pena minorile: + 16,4% rispetto agli ingressi di un anno fa, al 15 settembre 2024 erano 569 ed è da febbraio che il dato supera costantemente le 500 presenze.
Va da sé l'insorgenza del problema del sovraffollamento, perché in 12 Istituti su 17 si supera la capienza massima e le condizioni di detenzione in alcuni di essi sono critiche. Alcuni esempi: nell'Istituto di Treviso, “per far fronte al sovraffollamento, sono state aggiunte brandine e in alcuni casi anche materassi per terra; nelle zone comuni della palazzina del Carcere minorile di Roma manca la luce da tre settimane, mancano anche i frigoriferi e per ovviare a tale problema spesso i ragazzi riempiono il lavandino d'acqua, vi ripongono cibo o bevande, per farli rimanere freddi”.
Sono 266 i ragazzi e le ragazze straniere protette in Italia al 15 settembre e rappresentano il 46,7% dei presenti, una percentuale in calo rispetto al 51,2% registrata a metà gennaio. Crescono invece i trasferimenti nei carceri per adulti: “ll dl Caivano ha reso più facile il trasferimento dei ragazzi che hanno compiuto la maggiore età a un carcere per adulti, misura troppo spesso applicata per problemi di sovraffollamento o per gestire situazioni problematiche, ma che va a interrompere un percorso educativo magari risalente e rende ben più difficile la reintegrazione sociale del giovane.
Uno dei dati più inquietanti riguarda l'aumento dell'utilizzo degli psicofarmaci: “Un'inchiesta realizzata da Altreconomia, descrive come nella fase post pandemica negli Istituti penali per minorenni si sia registrato un significativo aumento della spesa, dunque della somministrazione, di psicofarmaci , in particolare di antipsicotici. Negli ultimi anni molti studi (Openpolis, 2024; Istat, 2022; Unicef Italia e Policlinico Gemelli,
2022) evidenziano inoltre come tra i minori si sta registrando un aumento di disturbo dell'umore, ansia, disturbo del comportamento alimentare e ideazione suicidaria”.Il report ci dice anche che sono numerosi i trasferimenti di ragazzi dagli Istituti del nord a quelli del centro e del sud Italia . “Si fa ricorso a questa pratica non solo per allontanare chi è coinvolto in eventi critici, ma anche per fare più spazio in Istituti pieni. La scelta di chi trasferire ricade quasi sempre su minori stranieri non accompagnati, considera più facili da allontanare non avendo famiglie sul territorio”.
Infine l'Appello di Antigone a fronte delle proteste e delle tensioni negli Istituti penali per
minorenni: “ È un malessere che va ascoltato”.