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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne sono tantissime le iniziative organizzate sul territorio.
Abruzzo Molise
Teramo
Lunedì 25 novembre 2024, alle ore 10, presso la Sala riunioni della Cisl di Teramo, in Viale Crispi, le segreterie provinciali della Fim Cisl e della Fiom Cgil di Teramo convocano una conferenza stampa in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne per illustrare l'iniziativa di sensibilizzazione che le organizzazioni sindacali porteranno avanti nei luoghi di lavoro per contrastare le discriminazioni di genere, alla base di molestie e violenze.
Alla conferenza stampa parteciperanno le delegate, operaie metalmeccaniche, Gessica Di Giuseppe, Sara D'Alessio, Letizia Di Donato e Monia Di Pasquale, che andranno nei luoghi di lavoro a raccontare la loro storia, partendo dalle frasi discriminatorie che spesso, purtroppo, ancora le donne sono costrette ad ascoltare.
Alto Adige
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne la Cgil/Agb presenta lo spettacolo teatrale “Il coraggio e il riscatto della ‘pittora’ Artemisia Gentileschi” di e con Barbara Fingerle. Appuntamento lunedì 25 novembre alle ore 21 al Teatro Cristallo in via Dalmazia 30 a Bolzano.
Calabria
La Filcams Cgil Calabria ha aderito e ha partecipato al sit-in di lotta contro la violenza sulle donne, tenutosi a Catanzaro, sotto la statua del “Cavatore”, sabato 23 novembre.
“Siamo scesi in piazza con l’orgoglio delle donne lavoratrici e con la forza delle “fimmina”, lo slogan che abbiamo scelto per rappresentare le donne calabresi combattenti. Sono donne che, con coraggio e determinazione, continuano a lottare per ottenere dignità e rispetto in una regione e in una società che spesso le relegano in ruoli subordinati. Contro il patriarcato e le sue catene sociali ed economiche”.
“Il nostro impegno è rivolto contro un sistema patriarcale che, attraverso politiche sociali ed economiche inadeguate, condanna le donne a una condizione di bisogno e sottomissione. Questo sistema le lega a ruoli di cura e maternità forzata, impedendo la loro emancipazione culturale, economica e sociale”.
“Troppo spesso, in Italia e nel mondo, le donne vivono sotto il giogo della violenza, senza diritti, senza parità umana e lavorativa”.
Campania
In Italia sono 2milioni e 322mila, di cui l’81,6% donne, le persone tra i 15 e i 70 anni che hanno subito almeno una molestia sul lavoro nel corso della loro vita. Si parla di proposte indecenti, parole fuori luogo, sguardi offensivi e intrusivi o ammiccanti, palpeggiamenti, offese, fino ad arrivare a vere e proprie violenze. A correre il rischio maggiore sono le operaie (16,4%), seguite da impiegate e quadri direttivi (15%).
In Campania le donne tra i 15 e i 70 anni che hanno subito violenze sul proprio luogo di lavoro sono pari al 15,7%, 1 su 6. Troppo alto il numero delle lavoratrici che non sanno a chi rivolgersi in caso di molestie o violenza sul luogo di lavoro. “Di fronte a un fenomeno ancora troppo diffuso, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, diciamo insieme, uomini e donne, Basta! Facciamo rumore, facciamo sentire la nostra voce”.
Nasce così “A voce alta”, la campagna di sensibilizzazione promossa da Cgil Cisl Uil Campania, con assemblee nei luoghi di lavoro, per dare voce e ascolto alle lavoratrici della nostra regione. Si parte dai territori, nel mese di dicembre, con una prima assemblea nello stabilimento dell’ex Whirlpool di Carinaro.
Torna anche quest’anno a Napoli, in occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, l’iniziativa “Cammini…Amo senza paura”, promossa da Cgil, Filcams, Libera, Una nessuna centomila, Dream Team, Sportello Donna “Accore Accore”, La Casa dei Popoli Aps con il patrocinio del Comune di Napoli. Appuntamento lunedì 25 novembre alle 9:30 dalla Galleria Umberto (lato teatro San Carlo) dove partirà il corteo diretto alla Sala dei Baroni di Castel Nuovo dove si terrà una seduta monotematica del consiglio comunale di Napoli. All’iniziativa partecipa il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.
Emilia-Romagna
“Sempre 25 novembre. La cassetta degli attrezzi contro la violenza di genere”: Cgil Parma, insieme al suo Coordinamento Women Cgil Parma, organizza, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, un incontro per ragionare sugli strumenti attualmente a disposizione per prevenire e contrastare i fenomeni di abuso e sopraffazione nei confronti del genere femminile.
Affinchè sia sempre 25 novembre occorre infatti mettere in rete e diffondere quanto più possibile tutti quegli ‘attrezzi’ e dispositivi normativi atti a prevenire e affrontare le situazioni di violenza, oltre che a mettere in sicurezza le vittime. Un'operazione innanzi tutto culturale, che deve coinvolgere tutte le parti in causa.
Per questo, nel pomeriggio di mercoledì 27 novembre, alle ore 16.30, dopo i saluti di Paola Bergonzi, segretaria confederale Cgil Parma con delega alle Politiche di Genere, e l'intervento introduttivo di Silvia Sartori, coordinatrice Women CGIL Parma, la tavola rotonda coordinata dalla giornalista Giulia Viviani coinvolgerà Samuela Frigeri, presidente Centro Antiviolenza di Parma Odv, Daniela Cherubini, docente e ricercatrice dell'Università di Parma su questioni e strumenti della comunicazione di genere, Alessio Testi, dirigente psicologo servizio LDV (Liberi dalla violenza) Azienda USL Parma, e un rappresentante della Questura di Parma, invitato a parlare del cosiddetto Codice Rosso (Legge 19 luglio 2019, n. 69), provvedimento normativo che si propone di rafforzare la tutela delle vittime di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni, connessi a contesti familiari o nell’ambito di relazione di convivenza.
Friuli Venezia Giulia
“Le leggi sono diventate più stringenti ma evidentemente non bastano: la Cgil da sempre sostiene che la logica punitiva, con una battaglia che agisca solo sul piano penale, è destinata al fallimento”. È quanto sostiene, alla vigilia del 25 Novembre, Giornata internazionale contro la Violenza sulle donne, la responsabile Politiche di genere e Pari opportunità della Cgil Fvg, Daniela Duz. “Per invertire marcia – scrive Duz in una nota – serve un vero e proprio cambiamento culturale, che permetta alle donne una piena partecipazione al mercato del lavoro soprattutto in termini qualitativi, con la compressione del differenziale salariale di genere, garantendo la piena autonomia economica, favorendo uguali opportunità nei percorsi di carriera e sottraendo alle donne l’esclusiva responsabilità dei carichi familiari”.
Una sfida, questa, che chiama in causa anche la scuola e l’università: “L’azione educativa – spiega ancora Duz – che non è mai neutra: il coinvolgimento deve riguardare tutte e tutti, a partire dalle giovani generazioni. La Scuola e l’Università, in questo senso hanno una grande responsabilità, poiché, attraverso la formazione, possono contribuire a demolire gli stereotipi di genere che hanno un peso decisivo nella discriminazione delle donne, offrendo tutti gli strumenti per un’analisi critica della realtà. Inserire nelle scuole, fin dai primi cicli, programmi strutturali di educazione alle relazioni di genere e all’affettività oggi è ancora più urgente, a fronte dei cambiamenti legati alla digitalizzazione”.
Tanti gli appuntamenti sul territorio. Le disuguaglianze e le discriminazioni di genere, per la Cgil, “sono prodotto delle convenzioni sociali e culturali, e in quanto tali possono e devono essere superate”. Una convinzione, questa, che rappresenta il filo conduttore delle iniziative promosse in regione in occasione del 25 novembre.
Udine
A Udine l’appuntamento è alle 9 nella Camera del Lavoro di viale Bassi 36, sede di un dibattito che sarà introdotto da Maria Cartolano, della segreteria provinciale Cgil. Interverranno la sostituta procuratrice della Repubblica Elena Torresin, le consigliere regionali Manuela Celotti e Serena Pellegrino, lo scrittore Antonio Bondavalli, la ricercatrice dell’Ires Chiara Cristini, l’avvocata Andreina Baruffini Gardini e lo psichiatra Calogero Anzallo.
Monfalcone
A Monfalcone si terrà un incontro nella sala riunioni della Camera del Lavoro in via Pacinotti 21, con inizio alle 15. Previsti gli interventi di Paola Boscarol, della segreteria confederale Cgil Gorizia, delle avvocate Giorgia Persoglia e Ilaria Savarese, di Fatou Sarr, responsabile immigrazione del patronato Inca Cgil, delle rappresentanti dell’associazione Da donna a donna.
Trieste
A Trieste la Camera del Lavoro organizza un seminario (a iscrizione) sui temi dell’educazione finanziaria e del bilancio familiare: l’iniziativa si svolgerà nella Camera del lavoro di via Pondares 8 (sala Santi) dalle 15.30 alle 17.30. A curarlo sarà Alessia Ulcigrai, addetta alla segreteria Spi Cgil, con una lunga esperienza come consulente personale nell’ambito del credito.
Pordenone
L’iniziativa della Cgil Pordenone si terrà invece dalle 16.15 di domenica 1° dicembre a Cinemazero. In programma la proiezione del documentario canadese Blacklash: misoginy in the digital age di Léa Clermont-Dion e G. Maroist, la presentazione del libro Come farfalle nella ragnatela, di Lara Ghiglioni e Vanessa Isoppo, e una lettura da Ferite a morte di Serena Dandini, a cura di Vincenzo Muriano e Stefania Iaione.
Lazio
Il 25 novembre a Roma e nel Lazio è stato preceduto dalla grande manifestazione di sabato 23 novembre. Il corteo con centinaia di migliaia di partecipanti ha attraversato le vie del centro della Capitale, una marea fucsia.
Lombardia
A Milano Cgil, Cisl e Uil mettono in campo la campagna “Siamo nate per contare” per accendere i riflettori sulla violenza economica. La violenza economica si esercita quando un uomo tenta di rendere una donna finanziariamente dipendente, esercitando un controllo totale sulle risorse, oppure minacciando costantemente di negarle, oppure impedendo l’accesso autonomo al denaro. Ma si può trattare anche di atti con cui, all’interno di una relazione affettiva o familiare, un uomo impedisce a una donna di partecipare al mondo del lavoro o di accedere a scuola e formazione, cioè a vivere una vita autonoma perseguendo propri obiettivi di realizzazione personale.
Secondo Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria, audita dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere della Camera dei Deputati lo scorso 4 ottobre, esiste una correlazione forte fra il rischio di essere esposte a violenza di genere e l’assenza di un’occupazione o di una retribuzione dignitosa per via di occupazioni precarie o part time involontario. Secondo un report pubblicato da WeWorld, realizzato con Ipsos, il 49% delle donne intervistate ha subito violenza economica almeno una volta nella vita, cifra che sale al 67% tra le donne divorziate o separate. I dati evidenziano inoltre che oltre una donna separata o divorziata su quattro (28%) ha subito decisioni finanziarie imposte dal partner senza essere stata consultata.
“Siamo convinte – dicono Cgil, Cisl Uil – che la violenza economica possa essere subdola, perché i segnali a cui si accompagna risultano ‘coperti’ da stereotipi culturali che li rendono difficili da percepire, da parte delle vittime stesse, come forme di sopraffazione. Sappiamo però anche che l’autonomia economica per le donne è la condizione della libertà o la porta di accesso per la liberazione da relazioni violente. Sappiamo – proseguono – che il cambiamento del paradigma culturale dominante, necessario per arrestare ogni forma di violenza sulle donne, è tutt’altro che compiuto”.
I dati parlano da soli: secondo il Ministero dell’Interno, in Italia fra il 1° gennaio e il 10 novembre 2024 si sono registrati 97 femminicidi, 83 dei quali in ambito familiare/affettivo e in 51 casi per mano del partner o di un ex partner. Per richiamare l’attenzione delle donne sui segnali di rischio della violenza economica e per rifiutare pubblicamente ogni forma di violenza degli uomini contro le donne, lunedì 25 novembre due gazebo saranno allestiti in prossimità di poli scolastici. Uno dalle 7.30 alle 10.00 in via Polesine 14, l’altro dalle 15.30 alle 17.00 in via Dolci 7.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Cgil di Cremona ribadisce il suo impegno contro ogni forma di violenza e discriminazione di genere.
“I dati allarmanti che abbiamo di fronte non sono solo numeri, ma vite spezzate, storie di paura e dolore che non possiamo ignorare”, dichiara Maria Teresa Perin, segretaria Cgil Cremona con delega alle politiche di genere. “E sappiamo che rappresentano solo la punta di un iceberg. La violenza di genere è radicata in una cultura patriarcale ancora ben presente, che attraversa ogni ambito della società.”
Proprio per affrontare le situazioni di discriminazione e molestia sul lavoro e supportare le donne che le subiscono, la Cgil Cremona ha aperto da circa due anni lo Sportello Antidiscriminazioni, uno spazio dedicato all’ascolto, al supporto legale e all’orientamento. Per informazioni, è possibile scrivere a sosdiscriminazioni.cremona@cgil.lombardia.it.
“La lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione coinvolge tutti e deve partire da tutti noi, non solo dalle donne. Insieme possiamo fare la differenza”, conclude Perin.
Marche
Nel 2024 nelle Marche 5 le donne vittime di femminicidio, 96 in Italia. Preoccupa il dato relativo ai tentati femminicidi, almeno 44 nel Paese. Non si tratta solo di numeri, ma di vite spezzate, di famiglie distrutte, di tessuto sociale lacerato da una violenza che si insinua in ogni ambito, dalla sfera privata a quella pubblica. È un problema complesso che richiede una comprensione profonda delle sue radici culturali e sociali, nonché una risposta coordinata e determinata per prevenirlo e contrastarlo.
Le cause della violenza contro le donne sono molteplici e complesse, ma affondano le loro radici in una cultura patriarcale che continua a permeare la nostra società. “Servono azioni immediate per cambiare una cultura che fa sì che molti uomini considerino le donne una proprietà di cui disporre. Sono i dati a dirlo: In Italia una donna ogni 3 giorni viene uccisa, spesso proprio per mano di chi dice di amarle”, dichiarano le segretarie regionali confederali Eleonora Fontana, Cgil Marche, Selena Soleggiati, Cisl Marche e Claudia Mazzucchelli, Uil Marche.
“È necessario un approccio integrato, a partire dall’educazione alla affettività, al rispetto e alle differenze, in tutti i cicli di istruzione; finanziamenti adeguati per i centri antiviolenza e più posti nelle case rifugio. Il ruolo del lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è fondamentale. Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi, è ciò che aiuta anche a liberarsi da relazioni violente – rilanciano Fontana, Soleggiati e Mazzucchelli –. Nella nostra regione come nel resto del Paese, le donne sono quelle che trovano per lo più occupazione precaria, con qualifiche più basse rispetto agli uomini. Pesa sul lavoro delle donne il part time involontario, che determina retribuzioni più basse, difficoltà a percorsi di carriera. Senza lavoro e salari adeguati le donne non saranno mai libere”.
Non si può trascurare nemmeno il dato sulle molestie in ambito lavorativo e negli altri contesti di vita che emerge dal rapporto Istat del 1 luglio 2024: le vittime, in aumento rispetto alla precedente rilevazione, sono soprattutto donne. Nel 2022-23 si stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subìto molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita. Il fenomeno riguarda soprattutto le donne più giovani tra i 15 e i 24 anni, tra le quali la percentuale si alza a 21,2%. Tra gli uomini, il fenomeno riguarda il 2,4% tra coloro che hanno un’età compresa tra i 15 e i 70 anni. Fuori dai contesti lavorativi, sono ancora le donne a subire maggiormente molestie, il 6,4% contro il 2,7% degli uomini.
Le Marche è la quinta regione per molestie in contesti non lavorativi, con il 7,2% contro il 6,4% della media nazionale. Più della metà di queste violenze avviene tramite l’uso della tecnologia: email, chat e social media. Le segretarie regionali di Cgil, Cisl e Uil delle Marche denunciano il fenomeno e rilanciano la campagna di sensibilizzazione e informazione avviata nel marzo scorso per diffondere una maggiore consapevolezza sul problema della violenza di genere e incoraggiare le vittime a chiedere aiuto. “Una campagna informativa, tradotta in tutte le lingue, partirà dalle nostre sedi sindacali territoriali e arriverà nei luoghi di lavoro attraverso i nostri delegati e le nostre delegate, con lo scopo di far conoscere a tutte le donne il numero antiviolenza e stalking 15.22 a cui possono rivolgersi mantenendo anonimato e riservatezza”.
“Vogliamo veicolare buone pratiche per la prevenzione e il contrasto alla violenza e alle molestie promuovendo una cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere – sottolineano e concludono Fontana, Soleggiati e Mazzucchelli –. I dati ci dicono che nella nostra regione le violenze e le molestie rappresentano un problema di dimensione importante. Ruolo determinante hanno i centri antiviolenza ed è fondamentale che le donne sappiano che si può chiedere aiuto contattando il numero di telefono 15.22 contro la violenza di genere. Il 25 novembre rappresenta un momento di riflessione e azione, ma la lotta contro la violenza di genere deve proseguire ogni giorno dell’anno”.
Piemonte
Torino
“Abbiamo scelto l'immagine della giovane studentessa iraniana, che si è ribellata all'utilizzo dello hijab, perché consideriamo il suo gesto un atto di rivolta contro ogni oppressione e censura della libertà delle donne”, si legge sulle pagine social della Cgil Torino nel messaggio dedicato al 25 novembre. “Un'azione che fa rumore, mentre si vorrebbe invece imporre il silenzio sulle violenze di genere e sui femminicidi, di cui sempre meno si parla se non come meri fatti di cronaca. In tutte le principali sedi della Cgil di Torino è presente uno striscione che celebra il coraggio di quella donna e di tutte le donne che denunciano, si agitano, prendono parola, lottano per i propri diritti e si ribellano per una società più sicura e più giusta. Per ribadire l’urgenza di battere una cultura patriarcale che è ben lungi dall’essere sconfitta. La Cgil Torino rivendica il diritto delle donne di essere autonome e indipendenti economicamente, libere, felici, serene. Questo è il nostro 25 novembre di denuncia e di lotta”.
Puglia
“Un fenomeno sistemico come quello della violenza maschile contro le donne tocca tutti gli ambiti relazionali della vita e pertanto richiede che vada affrontato nella sua dimensione strutturale, figlia di una cultura patriarcale che alimenta discriminazioni, stereotipi, pregiudizi, molestie, violenze – fisiche, psicologiche e sessuali – e che vive di linguaggi e di azioni. Serve pertanto un lavoro di rete, con associazioni e istituzioni, in cui la Cgil vuole fare la sua parte per una società dove la donna sia libera nel suo percorso di autodeterminazione”. È quanto afferma la segreteria regionale della Cgil Puglia, Filomena Principale, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, “per un impegno che vive di un lavoro quotidiano, in cui giornate come quella del 25 novembre non passino sotto silenzio nella loro forza di denuncia ma servino a fare il punto sul lavoro fatto e ancora da svolgere”.
Bari
“L’unica cosa che non possiamo permetterci di fare è di stare fermi e in silenzio. Serve un impegno prima di tutto sul piano culturale per contrastare ogni forma di violenza di genere, prima e dopo la giornata del 25 novembre”. È quanto afferma il segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, Domenico Ficco, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Anche quest’anno la Cgil barese ha voluto promuovere due iniziative “per sensibilizzare non solo lavoratrici e lavoratori ma tutta la cittadinanza rispetto a un inaccettabile fenomeno che è ormai strutturale e drammatico, e affligge troppe donne. Allora deve essere una giornata che non va vissuta come rito, ma deve essere utile a confrontarsi, fare un bilancio delle azioni messe in campo per contrastare la violenza, che è trasversale rispetto al dato generazionale, sociale e geografico, e che purtroppo ha sempre e solo una matrice: quella maschile”.
La mattina del 25 alle ore 12, presso la Camera del Lavoro Metropolitana di Bari in via Loiacono 20, sarà inaugurata una panchina rossa nella sala d’attesa della sede della Cgil. “Vogliamo creare un angolo che sensibilizzi la nostra utenza, ma anche ogni dirigente e funzionario del sindacato, rispetto al tema della violenza di genere”, spiega Ficco.
Alle ore 18 ci si sposta in Piazza Municipio a Gravina di Puglia per un flash mob che vedrà tutti i partecipanti – donne e uomini - indossare delle scarpe rosse, diventate simbolo del contrasto alla violenza di genere. “Abbiamo scelto Gravina – afferma il segretario della Cgil di Bari – perché teatro dell’ultimo femminicidio perpetrato nell’area metropolitana di Bari, in cui ha perso la vita Maria Arcangela Turturo”. Alle ore 20 l’iniziativa si concluderà presso la sala dell’ex mattatoio con lo spettacolo teatrale “Chi ama non uccide”, tratta dal romanzo “La felicità degli infelici” di Mino Grassi. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. “La Cgil di Bari aderisce inoltre convintamente alla ‘piazza rumorosa’ delle giovani compagne di Zona Franka, Udu e Uds, che si terrà alle 18.30 a Bari in memoria di tutte le vittime della violenza patriarcale”.
“Come Cgil – conclude Ficco – vogliamo continuare a impegnarci nella nostra azione quotidiana per favorire contesti liberi da ogni forma di pregiudizio, stereotipo, molestia e violenza, in ogni ambito della società. Un impegno necessario e urgente per evitare di ritrovarci ogni 25 novembre a fare il triste computo delle donne vittime delle più diverse forme di violenza e discriminazione. Cominciando a lavorare su di noi, sui linguaggi, sulle relazioni di genere, sull’educazione all’affettività, e costruendo contesti in cui non vi siano più ostacoli alla libera e piena autodeterminazione delle donne”.
Lecce
Anche a Lecce saranno due gli appuntamenti organizzati dalla Cgil per il 25 novembre: lunedì un flash mob, mercoledì un seminario. Il flash mob, organizzato dallo Spi Cgil Lecce con il suo Coordinamento donne e il sostegno della Cgil provinciale, chiama a raccolta gli uomini per testimoniare la consapevolezza e l’impegno per eliminare la violenza sulle donne, che è purtroppo violenza di genere, perpetrata appunto dagli uomini. Il ritrovo è previsto per lunedì 25 novembre alle ore 10 in piazza Mazzini per poi dirigersi, accompagnati dalle note suonate da alcuni militanti del sindacato, attraverso via Trinchese verso piazza Sant’Oronzo. Lungo il tragitto l’incontro con le donne.
Seonda iniziativa a cura di Belle Ciao Lecce, il Coordinamento donne della Cgil Lecce. Si tratta di un incontro dal titolo “Obiettivo parità di genere. Disuguaglianze, discriminazioni, molestie e violenze nei luoghi di lavoro e sul territorio”. L’appuntamento è in programma per mercoledì 27 novembre alle ore 16 nella Sala Di Vittorio (nella sede della Cgil provinciale, in via Merine 33 a Lecce). Parteciperanno la coordinatrice di Belle Ciao Lecce, Simona Cancelli, la segretaria della Cgil Puglia, Filomena Principale, e la Consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Antonella Pappadà.
Andria
Nata come assemblea sindacale per diffondere le ragioni dello sciopero generale del prossimo 29 novembre, si carica di ulteriore significato perché è stata organizzata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Lunedì 25 novembre è in programma un incontro, a partire dalle ore 16, con le lavoratrici ed i lavoratori dell’impresa La Pulita&Service, azienda sita in viale della Costituzione ad Andria, alla quale parteciperà la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci. Inoltre, saranno presenti anche il segretario organizzativo regionale, Salvatore Arnesano, il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente, la segretaria generale della Filcams Cgil Bat, Tina Prasti e Adalisa Rizzo della Uiltucs Puglia.
“Rinnoviamo lunedì il nostro impegno quotidiano verso l’attenzione a certi temi affinché giornate come quella del 25 novembre non passino sotto silenzio nella loro forza di denuncia ma servano a fare il punto sul lavoro fatto e ancora da svolgere. Inoltre, rilanceremo anche tutte le motivazioni alla base dello sciopero del 29 per non abbassare la testa anche dal punto di vista lavorativo, dei diritti e del welfare”, fanno sapere dalle organizzazioni sindacali.
Brindisi
Assemblea pubblica dalle ore 16.30 presso l’ex Convento di Santa Chiara a Brindisi, con le conclusioni della segretaria regionale della Cgil, Filomena Principale
Foggia
Flash mob rumoroso “Diamo voce! Ni una menos” promosso dalla rete di sindacati e associazioni con il patrocinio della Provincia di Foggia, della Città di San Severo, della Città di Apricena e dell’Università degli Studi di Foggia, che si terrà a partire dalle ore 17.30 presso Palazzo Dogana a Foggia in Piazza XX Settembre. Inoltre la Cgil di Foggia con il coordinamento BelleCiao rilancia lo spazio “Presidio Donna” quale luogo di ascolto, tute e sorellanza per tutte le lavoratrici, raggiungibile al numero di telefono 331.6889944. A San Nicandro Garganico, su iniziativa dello Spi Cgil, alle ore 10.30 presso l’istituto “D’Alessandro-Vocino”, una conferenza dibattito che vede tra gli altri gli interventi della responsabile del Centro antiviolenza della città garganica, del vice comandante della stazione dei Carabinieri, dell’assessora comunale alle Pari Opportunità con le conclusioni affidate alla segretaria generale dello Spi Puglia, Eva Santorio.
Taranto
La Camera del Lavoro aderisce alla manifestazione promossa da un vasto cartello di associazioni in collaborazione con il Comune e che vedrà un corteo – partendo dall’ingresso dell’Arsenale – attraversa le vie della città fino a Piazza Garibaldi. Raduno alle ore 17 per una giornata di lotta e solidarietà e dire tutti assieme basta alla violenza maschile sulle donne.
Sicilia
Palermo
La Cgil Palermo ha partecipato sabato 23 novembre alla manifestazione “Disarmiamo il patriarcato” indetta da Non Una Di Meno, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e di genere. E domenica 24 novembre è stata tra le sigle che hanno promosso la Terza marcia mondiale per la pace e la non violenza.
“La Giornata contro la violenza sulle donne è per noi l’occasione per manifestare tutto il nostro dissenso verso la cultura dell’oppressione femminile, che sta alla base dei femminicidi. La Cgil Palermo è stata al corteo con le associazioni per dare voce alle richieste delle donne e chiedere di invertire un modello basato sul patriarcato che ancora non si riesce a sconfiggere”, hanno dichiarato Bijou Nzirirane, segretaria Cgil Palermo e Caterina Altamore, responsabile del coordinamento donne della Cgil Palermo e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo.
“Ogni anno a novembre – aggiungono Nzirirane, Altamore e Ridulfo – ci ritroviamo a fare il conto delle donne stuprate e uccise, solo perché donne. Ci ritroviamo a dire che non basta l’azione penale, per fermare la violenza maschile. Le disparità sul mercato del lavoro, le differenze salariali, il mancato accesso della donna ai ruoli apicali, il ruolo di cura della famiglia che continua ad esserle affidato, non fanno che ripercorrere stereotipi di genere. Come Cgil siamo impegnati ogni giorno a combattere le discriminazioni nel mondo del lavoro, a formare delegate e delegati, a chiedere un piano straordinario per l’occupazione femminile, a chiedere per i più giovani l’inserimento nei programmi scolastici dell’educazione all’affettività. Se costituiamo una rete, se saremo in tanti, tutti insieme possiamo fermare questa strage”.
La Cgil ha partecipato anche all’iniziativa delle donne di Benin City “Freedom and dignity for all women” presso il centro salesiano Santa Chiara: un pomeriggio di animazione e intrattenimento per chiedere “stop violence against women”.
Trapani
“Lavoro è Indipendenza: Libere da ogni violenza”, è il tema dell'iniziativa che la Cgil di Trapani, insieme alla Commissione Pari opportunità del Comune di Erice, terrà lunedì, con inizio alle 9,30, al Centro polivalente ‘Peppino Impastato’, in via Ignazio Poma a Casa Santa Erice. All'iniziativa, organizzata in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, parteciperanno gli studenti di alcune classi del Liceo Classico e del Liceo Scientifico ‘Fardella Ximenes’, dell'Istituto Alberghiero ‘Ignazio e Vincenzo Florio’ e dell’Istituto d'Istruzione superiore statale ‘Rosina Salvo’.
Ad aprire uno spazio di riflessione con i giovani sull'importanza del lavoro e dell'indipendenza economica delle donne, quale condizione indispensabile per l'affermazione personale e per la libertà individuale, saranno, coordinati dalla giornalista Claudia Marchetti, la responsabile delle Politiche di genere della Cgil di Trapani Daniela Milana, la presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Erice Aurora Genovese, la segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri, la presidente del Telefono Rosa di Bronte Antonella Caltabiano, la responsabile delle Politiche di genere della Cgil Sicilia Elvira Morana, la Funzionaria direttiva del Servizio XV CPI di Trapani Tiziana Fodale, l'istruttore direttivo del Servizio XV CPI di Trapani Giuseppa Noemi Galati. Le conclusioni saranno affidate alla segretaria confederale della Cgil Sicilia Gabriella Messina.
Toscana
Presso la Camera del Lavoro di Prato il 20 novembre sono stati proiettati episodi del film ‘Zitta’ e sono state eseguite letture tratte dal podcast ‘Il Silenzio Parla’. Il 23 novembre in piazza del Comune a Prato si è tenuto invece un flashmob: una performance di denuncia e reazione.
In Camera del Lavoro a Firenze invece la mattina del 22 novembre è stata inaugurata la mostra ‘Grandi età, grandi storie’. Sempre il 22 novembre si è tenuta la presentazione del libro ‘Rame’ di Maria Donata Bologna.
Il 27 novembre alle ore 17.30 presso la Casa delle Donne parleremo del nostro Sportello Donna chiama Donna: cosa facciamo, chi siamo, perché è una realtà importante.
In Camera del Lavoro a Pisa il 21 novembre ha avuto luogo l’iniziativa ‘Io sono Chimera’, un'iniziativa sulla dipendenza del gioco d'azzardo, una nuova violenza sulle donne. A concludere l'iniziativa Denise Amerini, Responsabile dipendenze e carcere della Cgil nazionale.
La Cgil Lucca, lo Spi Lucca e il Coordinamento Donne Spi Lucca hanno organizzato un volantinaggio nei mercati principali per sensibilizzare alla tematica. Nel retro del volantino sono segnalati i vari centri antiviolenza della provincia.
Come iniziativa invece il 27 novembre alle ore 17.00 presenteranno il libro ‘Quando era ancora Anna: anatomia di una predazione’ di Monica Dini.
La Cgil di Arezzo con lo Spi di Arezzo e i rispettivi Coordinamenti Donne organizzano martedì 26 novembre alle ore 9.30 l'iniziativa dal titolo ‘Gli ostacoli al ben-Essere femminile. L'invisibilità della violenza di genere sulle donne anziane’.
Valle d’Aosta
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Cgil Valle d’Aosta e Arcigay Valle d’Aosta Queer Vda organizzano lunedì 25 novembre alle ore 18 l’iniziativa denominata “Crescendo di voci: dialogo intorno alla violenza sulle donne Cis, Trans e LGBTQIA+” presso il salone della Cgil ad Aosta in via L.Binel n.24.
Parteciperanno Francesca Ceccarelli, editrice della testata giornalistica indipendente Frisson, Marta Nicoletti, Vice direttrice Collettiva.it e Alessio Ansermin, avvocato e consigliere di Arcigay VdA.
Modera l’incontro Simona D’Agostino, segretaria confederale Cgil Valle d’Aosta.
Veneto
In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, la Filt Cgil di Venezia ha deciso di declinare il tema attraverso un’analisi del fenomeno delle aggressioni nei trasporti, nella dimensione quotidiana e territoriale. Si tratta di un dato parziale, dedotto dall’osservatorio sulle aggressioni che abbiamo attivato e dall’elenco di episodi raccolti direttamente dai nostri delegati e dalle nostre delegate nei luoghi di lavoro.
Lunedì 25 novembre 2024 alle ore 11.00 presso la sede della Filt di Venezia in Via Dante 114, ci concentreremo sul dato relativo alle aggressioni che hanno colpito le sole lavoratrici dei trasporti, per evidenziare come il fenomeno sia attraversato da una forte componente sessista e discriminatoria.
Verranno presentati le testimonianze e i numeri attraverso il racconto diretto delle delegate sindacali dei settori del trasporto pubblico locale, del trasporto aereo, e del settore merci e logistica (corrieri).
A Padova doppia iniziativa della Cgil lunedì 25 novembre. Entrambe si svolgeranno sul Liston davanti a Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova.
La prima, dalle 10.00 alle 12.00, consisterà in un sit-in a cui parteciperanno gli uomini dello Spi Cgil Padova e della Cgil di Padova per promuovere un cambiamento culturale che chiami il genere maschile ad assumersi le proprie responsabilità davanti a questo fenomeno e a riconoscere che la violenza sulle donne nasce dai problemi e disagi degli uomini.
La seconda, invece, a partire dalle 16.30, consisterà in un flash mob per ricordare le vittime di femminicidio e reagire ad ogni forma di violenza. Si chiamerà “Rumore!” e vedrà la partecipazione, oltre che della Cgil di Padova, anche di “Se Non Ora Quando”, “Rete degli Studenti Medi”, “UDU”, “Anpi Padova” e “Centro Veneto Progetti Donna”. Al termine, ci sarà “Open Your Eyes”, una perfomance dell’Associazione ASD vivere il Balletto.